Allarme a Taranto

Ex Ilva: al vaglio proposte per evitare spegnimento Altoforno 2, disposto da Procura

Nicola Pepe

Conseguenza del dissequestro negato dal gup in seguito a provvedimento dopo morte di operaio nel 2015

La Procura di Taranto ha disposto l'avvio delle operazioni di spegnimento controllato dell'Altoforno 2, uno dei tre dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal, ex Ilva. Il provvedimento è la conseguenza, quasi scontata, del rigetto da parte del gup tarantino, Pompeo Carriere, della istanza di dissequestro dell'Altoforno avanzata dagli amministratori dell'ex Ilva dopo il sequestro preventivo disposto nell'ambito delle indagini sull'incidente costato la vita nel 2015 all'operaio Alessandro Morricella: l'uomo perse la vita travolto da una colata incandescente.

IL SEQUESTRO CON FACOLTA' D'USO

All'epoca, anche in forza di uno dei decreti legge Ilva (poi impugnato dinanzi alla Corte costituzionale) fu concessa all'azienda siderurgica la facoltà d'uso dell'Afo 2. Nel corso dell'udenza preliminare è stato accertato, dai tecnici nominati dallo stesso giudice, che l'azienda non avrebbe adempiuto alle prescrizioni per la messa in sicurezza dell'impianto. 

In seguito al rigetto del gup, emesso non più tardi di due giorni fa, è pertanto tornato in vita l'originario sequestro preventivo: da qui la comunicazione della Procura jonica ad Arcelor Mittal - nel frattempo subentrata nella gestione del siderurgico - di avvio delle operazioni di spegnimento.

Ciò non significa una disattivazione dall'oggi al domani (in quanto impossibile) dell'impianto, ma l'avvio di un cronoprogramma che porti allo spegnimento di Afo 2. Non è da escludere, però, che Arcelor Mittal e i commissari Ilva trovino una intesa avanzando una richiesta alla magistratura jonica per adempiere agli adeguamenti di messa in sicurezza dell'impianto. Una ipotesi che ha trovato conferma tra i legali delle parti. 

I LEGALI: ALLO STUDIO OGNI IPOTESI

«La nostra intenzione è quella di collaborare come sempre con le autorità competenti e di lavorare per trovare una soluzione accettabile che garantisca che l'Altoforno possa rimanere operativo evitando il rischio di interruzioni». Lo afferma ArcelorMittal Italia che in una nota "conferma di aver ricevuto ieri un ordine della Procura della Repubblica di Taranto per l’attivazione del processo di spegnimento dell’altoforno numero 2 dello stabilimento di Taranto».

«La vicenda - spiega - risale al 29 luglio 2015 quando, in seguito a un incidente fatale, la Procura di Taranto ha disposto il sequestro dell’altoforno. ArcelorMittal Italia, che gestisce lo stabilimento di Taranto a partire dal 1° novembre 2018, sta studiando la documentazione notificata ieri dal Tribunale e valutandone gli aspetti tecnici».

I legali di ArcelorMittal hanno avviato «lo studio sulle ipotesi» di iniziative, eventualmente anche congiunte con l’amministrazione straordinaria dell’ex Ilva, per affrontare l’ordine di spegnere l’Altoforno 2. Più di una voce ipotizza da ieri una richiesta congiunta delle due realtà aziendali alla magistratura per una sospensiva della disposizione della Procura.

Privacy Policy Cookie Policy