La polemica
Ex Ilva, associazioni contro vertice in Procura: «È errore parlare con chi inquina»
'Capristo incontra chi starebbe commettendo un reato'
TARANTO - Un vertice «per tutelare la popolazione dal rischio sanitario? No, per tranquillizzare la popolazione e continuare con la produzione». Così il movimento ambientalista 'Giustizia per Tarantò critica l’iniziativa assunta dal procuratore di Taranto Carlo Capristo, che ieri ha convocato un vertice in procura per fare il punto sulla situazione ambientale. Alla riunione hanno partecipato l'amministratore delegato di ArcelorMittal, Mattheiu Jehl, i commissari dell’Ilva in Amministrazione straordinaria Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carrubba, il custode giudiziario Barbara Valenzano, il commissario per le bonifiche Vera Corbelli, e gli organi di controllo Ispra, Arpa e Asl.
«Il procuratore di Taranto, rappresentante supremo della giustizia nel nostro territorio - aggiungono gli attivisti del movimento - incontra chi starebbe commettendo un reato autorizzato da leggi ad hoc, e lo fa sedere attorno ad un tavolo con le istituzioni che dovrebbero controllare e con le autorità politiche che dovrebbero decidere».
L’ambientalista Luciano Manna, promotore di una petizione che sarà consegnata nei prossimi giorni in Procura contro il nuovo gestore del siderurgico, ArcelorMittal, per le emissioni non convogliate registrate da novembre ad oggi (sono state raccolte oltre 5mila firme), si chiede «se sia stato opportuno aver incontrato i vertici aziendali, quelli che gestiscono impianti inquinanti e che oggi possono produrre solo grazie a decreti legge che la Cedu ha condannato, decreti che hanno già limitato e fermato l’egregio e rispettabilissimo lavoro dei pubblici ministeri». Magistrati inquirenti «che - puntualizza - sono stati costretti a chiedere l’archiviazione delle indagini per effetto dei decreti del 2015 e del 2016, dopo aver rilevato i responsabili e il corpo del reato».
«Senza l’immunità penale, lei oggi - sottolinea Manna rivolgendosi al procuratore - avrebbe dovuto già indagare i signori che ha incontrato nel suo ufficio».