Nel Tarantino
La Peugeot blu di Aldo Moro in un liceo di Martina Franca
L'ex parlamentare Grassi: «Un'emozione trovare tracce di quando lo statista era ancora vivo»
«Sono stato al Liceo Scientifico “Tito Livio” di Martina Franca per il progetto “Moro Vive” del Consiglio Regionale della Puglia. Ringrazio il preside Giovangualberto Carducci, i docenti ed i ragazzi per una sorpresa che mi hanno regalato». A raccontralo è l’ex parlamentare Pd Gero Grassi, da tempo impegnato sulla ricostruzione del caso Moro. «Nell’istituto insegna la Professoressa Cesarano, il cui fratello dr. Attilio è dal 26 aprile 2017 il proprietario della Peugeot 403 Station Wagon, targata BA 60237. Il dr. Attilio risiede a Roma ma ha trasferito l’auto a Martina Franca per l’occasione. Acquistata da Aldo Moro il 23 gennaio 1960 - prrosegue Grassi - ha rappresentato, per oltre venti anni, l’auto di famiglia. Il libretto riporta i dati di residenza a Bari di Moro, Corso Vittorio Emanuele 20/a nel 1960, via Argiro 12 dal 1973. Vederla è stata una grande emozione».
Questa auto, a differenza della famosa Renault Rossa, «è vita». «Anche il colore, blu acciaio, da speranza, serenità, tranquillità. Ammirare quest’auto, nell’atrio del Liceo Scientifico di Martina Franca, struttura in pietra e ben tenuta nonostante gli anni, ha rappresentato per me - proesegue Grassi - rivedere Aldo Moro vivo tra le persone a proporre un mondo migliore che mani criminali hanno tranciato. Il preside mi ha regalato un opuscolo con foto a colori dell’auto, il libretto e la pubblicità per la messa in vendita della Peugeot sui giornali francesi. Nei prossimi giorni tutto il materiale andrà sul mio sito www.gerograssi Settore Documentazione, a disposizione degli appassionati».
Grassi annuncia anche che farà «pervenire copia a colori all’Universita’ di Bari, ai Sindaci di Torrita Tiberina, di Montemarciano e di Maglie, città della sepoltura, città del matrimonio e città di nascita di Aldo Moro. Grazie ai fratelli Cerasano, grazie al Liceo Scientifico “Tito Livio”di Martina Franca per la emozione ed il regalo fatto a me e ai cultori di Aldo Moro».