storie a 4 zampe
Pet therapy: è proprio vero, i cuccioli curano
Soltanto poco più di una ventina di anni fa in Italia questa terapia era totalmente sconosciuta
Quando si parla di Pet Therapy sappiamo di cosa si tratta, ma non è sempre stato così. Soltanto poco più di una ventina di anni fa in Italia questa terapia era totalmente sconosciuta. Anzi, aggiungo, non si conosceva nemmeno l'esistenza del termine «Pet Therapy». Al contrario, in America era già in auge da diversi anni, ben divulgata dal suo scopritore (poi da moltissimi altri). Il dottor Boris Levinson, psicoterapeuta, casualmente, si era accorto degli effetti benefici indotti dal rapporto tra il suo cane (un Cocker) ed un bambino autistico, suo paziente.
Fra i miei tanti aggiornamenti professionali avendo letto un articolo in merito, su una rivista scientifica americana, fui subito affascinato da questa innovativa terapia. Questo perché riuscì immediatamente a realizzare quello che sin da bambino avvertivo quando mi sentivo contrariato e poi stavo a contatto con i miei amici animali: era una strana, ma piacevole sensazione di benessere. Mentre leggevo quell'articolo, avevo finalmente capito che quell’antica «piacevole sensazione», quel meraviglioso effetto positivo era chiamato PetTherapy.
Mi soffermo sull’argomento perché qualche giorno fa parlavo con un mio carissimo amico, Giacomo (direttore sanitario di un grande ospedale). Mi raccontava che quando a fine settimana ritorna a casa, la prima cosa che fa, è andare a salutare i suoi due splendidi pastori tedeschi e che oltre ad accarezzarli parla con loro e si guardano reciprocamente negli occhi. Concludeva informandomi che immediatamente gli trasmettono una straordinaria carica di gioia e benessere. Sensazione questa che viene percepita un po' da tutti i padroni degli animali, poiché li amiamo e loro ci amano alla follia. Peccato per quelli che non li considerano, poiché non sanno quello che si perdono, non riuscendo a godere di questo grande privilegio. Già questo è sicuramente un piccolo, ma concreto esempio di PetTherapy. E per questo ringrazio il mio amico che «mi ha fornito l'assist» per trattare questo importante argomento.
Cominciamo dall'inizio per capire cosa si intende per PetTherapy. Si tratta di un nuovo modo di fare terapia al servizio dell'uomo, tramite l'interazione di un animale da compagnia, che spesso viene affiancata ad altre terapie o da interventi socio-sanitari già in corso. Voglio subito entrare nel merito di questa affascinante terapia descrivendo alcune storie molto significative sul grande aiuto che, a costo zero, può scaturire dalla loro assidua convivenza.
Ci soffermiamo subito su un caso che ha veramente dell'incredibile. Protagonista una signora che aveva assistito il marito ammalato di tumore che, dopo alcuni anni di intensa e prolungata sofferenza, era deceduto. Il grande dolore ed il forte stress subito le aveva causato un serio esaurimento, provocandole sconforto e depressione. Tanto insopportabile che aveva deciso di togliersi la vita. Per fortuna non c'era riuscita, grazie all'intervento imprevisto della sua gatta. La signora, avendo con me stabilito un rapporto di fiducia per averle curato da anni la sua bravissima Minou, mi confidò: «Sai, Marco, era da diverse settimane che un folle pensiero non mi abbandonava, né di giorno, né di notte, ma un giorno più "scuro" degli altri, decisi di farla finita. Approfittando dell'assenza dei miei figli, chiusi accuratamente gli infissi e aprii la manopola del gas. Ricordo che subito fui avvolta da una fase di stordimento e non essendo più in me mi stavo lasciando andare, quando all'improvviso e in modo del tutto inaspettato fui aggredita dalla mia gatta, che si avvinghiò con cattiveria sulle mie gambe, affondando energicamente gli artigli. Nonostante i miei ripetuti tentativi di scacciarla, non riuscivo a farla desistere poiché si avventava sempre con maggiore violenza su di me. Lo stupore e lo spavento per l'inaspettata aggressione della mia gatta, che era sempre stata molto dolce ed affettuosa con me, mi fece tornare improvvisamente in senno. E quindi capii che Minou aveva ben compreso l’insano gesto che stavo per compiere ed era intervenuta per farmi desistere. Svegliandomi come da un incubo, scoppiai in un pianto dirotto abbracciandomi forte forte la mia amatissima gattina, che nel frattempo era tornata come sempre affettuosa. Mi apprestai a riaprire subito porte e finestre, interrompendo immediatamente l'erogazione del gas, per poi medicarmi le ferite e pulire il sangue che era schizzato un po' dappertutto». La signora precisò che si era confidata solo con me, raccontandomi quella terribile storia, perché a differenza di tanti altri, io avrei potuto comprendere il comportamento estremo della sua gatta che le aveva salvato la vita.
Questo episodio mi indusse a una svolta, quando in Italia questo nuovo modo di poter fare terapia ancora non veniva molto considerato: si era ancora scettici dei reali benefici che i nostri amici animali potessero donarci, grazie al loro affetto. Pensai che i tempi erano ormai maturi per organizzare una giornata di studi dedicata alla Pet Terapy. Congresso, forse il primo in Italia, che organizzai nella città di Matera, il 12 ottobre 1976, dal titolo: «La Pet Therapy oggi». Evento che ebbe eco nazionale e che descrivo nel mio libro «Il Giuramento di Aristotele»: nel capitolo 24 evidenziavo l’eccezionale casistica portata da relatori di fama nazionale. Importanti storie e risultati raggiunti emersero nella giornata congressuale di Matera, che ancora oggi sono attuali. Ve ne parlerò sabato prossimo.