Serie B

Calciomercato, nel Bari c'è da rifondare anche il centrocampo

davide lattanzi

Nel mosaico biancorosso via i pezzi pregiati e Maita in bilico.  Polito dovrà mettere mano e risistemare quello che è stato uno dei reparti più forti dell’intera categoria

BARI - Ultimi giorni di attesa per conoscere come ripartirà il Bari. Lunedì prossimo il presidente Luigi De Laurentiis dovrebbe avere un colloquio definitivo con il direttore sportivo Ciro Polito per stabilire tutte le linee guida della stagione 2023-24: budget, strategie di mercato, staff ed ogni dettaglio per disputare un campionato di alto profilo. Ovviamente, il nodo allenatore è il più importante da sciogliere: la «quiete» attuale lascia immaginare che si prosegua con Michele Mignani. D’altra parte, il tecnico ligure non è al momento al centro di «giri» di panchine, così come è assodato il suo legame con una piazza che non intende certo lasciare: immaginare uno strappo a fine giugno sembra improbabile, ma fin quando non giungeranno assicurazioni assolute, è lecito accampare qualche dubbio.

Al contempo, bisognerà occuparsi seriamente della ricostruzione di un gruppo destinato a ricominciare senza molti dei suoi protagonisti. Uno dei reparti oggi maggiormente sguarniti è il centrocampo: nel settore nevralgico occorrerà un intervento deciso sia sotto l’aspetto numerico, sia su quello qualitativo.

QUANTI BIG IN PARTENZA - La seconda linea perderà, tra elementi giunti a fine prestito o con il contratto in scadenza, gran parte dei componenti dell’ultima stagione. A cominciare da pilastri quali Michael Folorunsho e Leonardo Benedetti. Il 25enne romano rientrerà per fine prestito al Napoli: per ovvie ragioni di «vicinanza» tra i club, un dialogo per il ritorno potrebbe essere avviato su buoni presupposti. Tuttavia, vanno considerati due ostacoli notevoli. Il primo riguarda le condizioni fisiche del poderoso «assaltatore» che da febbraio convive con un’infiammazione alle ginocchia, causa delle numerose assenze negli ultimi tre mesi di stagione regolare, nonché dell’utilizzo centellinato ai playoff. Il problema va risolto: non è da escludere un intervento che potrebbe allontanarlo dal campo con una tempistica non breve. La seconda ragione risiede nelle motivazioni di Folorunsho che già la scorsa estate puntava allo sbarco in A: un’ambizione legittima per un elemento in grado di coniugare potenza, qualità, fiuto del gol (otto le reti messe a segno nell’ultimo torneo). Non bisogna dimenticare che a novembre, il numero 90 è stato inserito nello stage riservato dalla nazionale ai migliori profili di serie B. Benedetti, invece, tornerà alla Sampdoria che se ne priverà soltanto per un’offerta economicamente «pesante» oppure ne farà un punto del suo progetto. Terminato pure il prestito di Alessandro Mallamo che torna all’Atalanta: il 23enne lombardo è stato un utile comprimario, ma forse non ha compiuto quel salto di qualità che giustificherebbe uno sforzo per assicurarselo. Peraltro, per la prossima stagione perderà lo «status» di under. Non pare nei programmi, inoltre, il rinnovo del vincolo di Salvatore Molina, piuttosto anonimo nei suoi cinque mesi in biancorosso. Il 31enne milanese, peraltro, è corteggiato da Palermo e Cosenza.

MAITA LASCIA O RADDOPPIA? - Della mediana titolare (tra le più apprezzate in cadetteria) restano in organico Mattia Maita e Raffaele Maiello. Sul 28enne messinese, tuttavia, si addensa qualche dubbio. Fin dal termine del mercato invernale, Polito aveva avviato una trattativa per il prolungamento del suo contratto, in scadenza nel 2024, ma ad oggi non è arrivata una fumata bianca. Possibile che le parti non si siano accordate sull’ingaggio, così come non è da escludere che, dopo l’infausta finale playoff, la mezzala siciliana non senta l’esigenza di una nuova esperienza: il Palermo è sulle sue tracce. La situazione sarà affrontata con urgenza: se non si raggiungerà l’intesa per rafforzare il rapporto, il giocatore potrà finire sul mercato. Ha un altro anno di contratto pure Maiello, ma sulla sua permanenza non c’è discussione. Il regista di Acerra compirà 32 anni a luglio: ci sarà tempo per valutare le sue prospettive. Un altro punto fermo è Nicola Bellomo: pure lui legato per un altro torneo, è pronto a dare ancora tutto per i colori del cuore. Da valutare, invece, Ahmad Benali: poco utilizzato e mai davvero ai suoi livelli, potrebbe partire per trovare maggiori spazi.

CHE COSA SERVE - Il comparto delle mezzali necessita di una robusta campagna di rinforzo. Se Maita dovesse restare, serviranno non meno di altri due interni di spessore, con Bellomo che potrebbe completare la batteria, data la maggiore propensione ad agire ormai da centrocampista puro piuttosto che da trequartista. Considerando le caratteristiche del 4-3-1-2 di Mignani, l’identikit dell’interno tipo comporta corsa, abilità nel proporsi e ripiegare, doti fisiche (Benedetti, ad esempio, è stato un valore aggiunto nel gioco aereo), capacità di inserimento offensivo portando alla causa un numero di reti quantomeno paritario rispetto a quelle dell’ultima stagione che, oltre l’exploit di Folorunsho, ha portato soltanto un acuto di Maita, due di Bellomo, quatro di Benedetti. Così come è indispensabile l’arrivo di un regista che non sia una semplice alternativa a Maiello, ma un autentico alter ego in grado di dare respiro al play campano senza che gli equilibri complessivi, come invece troppo spesso è avvenuto nell’ultimo stagione, ne risentano. L’ideale sarebbe un giovane che dia prospettiva e freschezza al ruolo, sebbene Mignani non cerchi tanto il «play» classico che illumini la manovra con tecnica e lanci millimetrici, quanto un profilo dinamico sul piano della corsa, in grado di assicurare equilibri tattici, capace di proteggere la difesa e rilanciare l’azione con rapidità. Più intensità, insomma, che qualità pura. Una ricerca non semplice, ma la lacuna va assolutamente colmata.

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