Serie A
Lecce, mezzogiorno di fuoco con lo Spezia vale una stagione
Oggi in campo al Via del Mare lo «spareggio» salvezza. Si comincia alle 12.30. Baroni: crederci e andare forte
LECCE - Se non è una partita da dentro o fuori, poco ci manca. A tre giornate dalla fine della stagione di serie A, lo scontro diretto Lecce-Spezia in programma oggi al Via del Mare (fischio di inizio alle 12.30) conta per la classifica e non solo. Tra le due squadre ci sono appena 2 punti di distacco: i salentini sono a quota 32, i liguri a 30 (come il Verona, sconfitto ieri sera per 3-1 dall’Atalanta).
Il Lecce arriva al «mezzogiorno e mezzo di fuoco» di oggi, dopo il bel pareggio per 2-2 (con colpaccio sfumato proprio in extremis) sul campo della Lazio. Mentre lo Spezia è reduce dalla vittoria casalinga per 2-0 contro il Milan.
«Non guardo i risultati degli altri, quando preparo le partite - ha spiegato ieri mister Marco Baroni, nella consueta conferenza stampa della vigilia - La nostra prestazione con la Lazio è stata sotto gli occhi di tutti. Abbiamo affrontato un avversario, che aveva tanto da giocarsi e qualità assolute. Noi abbiamo sbagliato un rigore, siamo andati in svantaggio, abbiamo recuperato e poi eravamo in vantaggio fino a pochi minuti dalla fine. Ma contro le grandi squadre ci può stare, anche se si è trattato di un episodio. Quando ripeti quelle prestazioni lì, fai risultato molte volte».
Poi qualche valutazione sugli avversari di giornata: «Lo Spezia ha un organico importante e individualità di rilievo - ha detto Baroni - In questo momento, però, non dobbiamo guardare a questo. Sono partite che si vincono con l’unità d’intenti, lo spirito positivo e la convinzione. Ci saranno delle difficoltà in gare del genere, l’importante è credere e andare forte con convinzione e compattezza. Nzola è un terminale offensivo di grande valore, ma non c’è solo lui. Non ha giocato sempre, ma ha fatto molti gol. È da tenere, senza dubbio, d’occhio, perché ha forza e velocità. Penso, però, che la nostra squadra deve essere brava in termini di equilibrio e compattezza, come abbiamo fatto con la Lazio».
E a chi gli ha ricordato lo scontro diretto di esattamente due settimane fa, sempre al Via del Mare, contro il Verona, terminato col successo dei veneti, il tecnico giallorosso è stato netto: «Partite simili? no, contro il Verona era diverso, perché il Verona è una squadra che non gioca, a differenza di Spezia e Lazio. Era una squadra che lanciava missili in avanti ed ogni volta dovevamo tornare indietro a riprenderlo. Così non è semplice. Con lo Spezia sarà una gara diversa ed in ogni caso dobbiamo essere pronti a tutto».
All’andata, lo scorso 8 gennaio, in Liguria, finì 0-0 una partita che i giallorossi avrebbero potuto vincere. «Non ho rimpianti, voglio giocare le gare che mancano e non ripensare a quelle passate - ha tagliato corto Baroni - È vero, all’andata, siamo stati molto sfortunati e avremmo potuto vincere. Questa, però, sarà una gara diversa, tutta un’altra storia e dovremo affrontarla con la nostra ben precisa identità. Conosciamo bene l’importanza di questo match. I miei giocatori devono crescere dal punto di vista delle pressioni e mantenere concentrazione e compattezza. La squadra deve riuscire a stare serena e lavorare con continuità. Bisognerà l’unità di tutti, insieme ai tifosi e a tutto l’ambiente».
Infine i ricordi dell’infanzia a Tavarnuzze, piccolo centro a pochissimi chilometri da Firenze. Guarda caso, lo stesso paese in cui è cresciuto Leonardo Semplici, allenatore dello Spezia. «Con Leonardo abbiamo iniziato a giocare insieme da ragazzini, dalla strada, per poi vincere campionati assieme - ha sorriso Baroni - Poi ognuno ha iniziato la propria carriera. Non è frequente che un paese così piccolo abbia due allenatori professionisti in serie A. Ora arriviamo da avversari a questa partita ed ognuno dovrà pensare ovviamente a dare il massimo. Noi - ha concluso il tecnico del Lecce - siamo concentrati e vogliosi per fare bene, perché tra l’altro giochiamo in casa, davanti al nostro pubblico».