Nel monologo «Grounded» vita di una pilota
Se l’arte racconta la vita. Un monologo aspro, tagliente, feroce è Grounded. Il primo allestimento italiano del testo di George Brant
Se l’arte racconta la vita. Un monologo aspro, tagliente, feroce è Grounded. Il primo allestimento italiano del testo di George Brant, messo in scena per la prima volta nel 2013 da Davide Livermore e interpretato da Linda Gennari, andrà in onda stasera alle 21.15 su Rai 5.
Al centro della scena una pilota dell’aviazione degli Stati Uniti. L’attrice cesenate di cinema e tv Gennari è un’orgogliosa Top Gun, macchina da guerra indistruttibile al comando del suo F16, la protagonista della storia è una davvero «tosta». Ma una sera, bevendo con altri piloti, un uomo entra nella sua vita. Si amano. Lei rimane incinta. Dovrà smettere di volare, di stare in quell’azzurro cielo che adora.
È richiamata a quella che definisce «poltronautica»: in poltrona, a terra, «grounded» appunto. Diventa pilota di drone. Sarà così che, in una base nascosta nel deserto americano, scoprirà un’altra guerra, un altro modo di volare e distruggere, di controllare e punire. Il drone: è la guerra contemporanea.
Grounded scritto dalla penna drammaturgica di Brant, è un monologo che ha avuto un forte impatto sulla scena britannica e americana, con oltre 150 allestimenti, dal clamoroso debutto al Festival di Edimburgo nel 2013 e poi al Gate Theatre a Londra sino alla produzione del Public Theatre di New York con protagonista Anne Hathaway.
Recensito entusiasticamente dai giornali inglesi, è un lavoro che porta sulla scena, in una prospettiva femminile, la crudezza di un tempo che non può lasciare testimoni. Eppure, resta quel velo di umanità che potrebbe cambiare qualcosa. Nella traduzione di Monica Capuani, con la regia di Davide Livermore e l’interpretazione di Linda Gennari, Grounded si avvale di un impianto scenico coinvolgente.