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«La forza del destino» apre la stagione del Teatro alla Scala
La forza del Destino è l’opera tra le più eseguite di Verdi. È nota come l’«innominabile» per la credenza di portare sfortuna
La forza del Destino è l’opera tra le più eseguite di Verdi. È nota come l’«innominabile» per la credenza di portare sfortuna, come rammentano le barbe cadute in scena, le malattie e le morti di membri del cast o della produzione che si sono susseguite. Oggi, dalle 17.45, in occasione della classica Prima «ambrosiana» della Scala, Rai Cultura proporrà la diretta integrale del melodramma in quattro atti dell’adattamento del Don Alvaro (1835) di Duca di Rivas.
La versione proposta dal direttore Riccardo Chailly e dal regista martinese Leo Muscato per il battesimo stagionale del primo teatro italiano sarà di quelle «mai viste» perché su Rai 1 andrà in onda La forza del destino in 4K. Per portare l’opera in tv, la regista Arnalda Canali avrà a disposizione 10 telecamere in alta definizione, 45 microfoni nella buca e sul palco, 15 radiomicrofoni per i solisti, con un gruppo di lavoro di 50 persone. Lo spettacolo, che su Rai 1 sarà arricchito dalle sensazioni del foyer e del dietro le quinte, sarà trasmesso in diretta anche su Radio 3, e su RaiPlay, dove potrà essere visto per 15 giorni.
Leonora, figlia del marchese di Calatrava, prova rimorso all’idea di fuggire a mezzanotte con l’amato Alvaro, che il padre non vuol farle sposare. Ma la fuga viene sventata dal padrone di casa. Per dimostrare le sue buone intenzioni, Alvaro getta a terra la pistola da cui parte accidentalmente un colpo che ferisce il marchese, il quale, prima di morire, maledice la figlia. È l’incipit de La forza del Destino, ambientata nella Spagna e nell’Italia del ‘700, da cui questa versione si svincola perché, come ha spiegato il regista Muscato, «è volutamente senza un’aderenza storica, attraversando epoche diverse e puntando a prospettive spaziali nuove. L’obiettivo è stato tradurre i significati della messa in scena in modo che risultassero attuali».