L'intervista

Erica Mou: «Ai miei concerti il pubblico ride, piange e canta insieme sempre nel nome dell’amore»

Alice Scolamacchia

L’esibizione questa sera al Cubo Live di Bari (ore 21.15). La cantautrice in tour presenta il nuovo singolo «La festa del Santo»

Il nuovo tour di Erica Mou, iniziato il 25 maggio da San Marco in Lamis in provincia di Foggia, prosegue tornando nella regione d'origine della cantautrice. Oggi Erica sarà a Bari, al Cubo Live (Unahotels Regina).

A pochi giorni dall’inizio dei suoi concerti è stato rilasciato il nuovo singolo, «La festa del santo». Così come suggerisce il titolo, si tratta di un brano nel quale si evocano le atmosfere tipiche di una festa di paese. La trepidazione che porta l’aspettativa di un momento desiderato, la voglia di divertirsi, la paura di non riuscire a farlo, l’idea che in poche ore si esaurirà un momento che è stato atteso un intero anno. Erica Mou, con il suo canto delicato e potente, con le sue parole, riesce a rendere perfettamente le sensazioni che si mescolano in una sera d’estate: aspettative, desideri, paure. Lo fa grazie alla sua voce e accompagnata da un violino e da chitarre classiche che evocano suoni lontani, come il tango argentino.

A maggio è iniziato il suo tour 2024, cosa deve aspettarsi chi viene ai concerti?

«Di ridere e di piangere».

«La festa del Santo» è il suo nuovo singolo: cosa racconta?

«È una canzone che parla del nostro sud, una storia d’amore sullo sfondo di una festa di paese, tra zucchero filato, bancarelle e luminarie. È un brano con influenze popolari ma calato nel presente.

Cosa significa per lei essere una cantautrice?

«Significa tenere le orecchie e il cuore spalancati, stare sia dentro che fuori di me».

Anni fa ha partecipato al Festival di Sanremo, ripeterebbe questa esperienza?

«Sì, è stata una delle più intense della mia vita».

Ha scritto per altri cantanti. Cosa si prova ad ascoltare le proprie parole interpretate da altri?

«Mi è accaduto qualche volta ma mi piacerebbe farlo più spesso, lasciar andare le canzoni ad altre interpretazioni o ancor meglio scrivere ad hoc, dopo aver incontrato una sensibilità diversa dalla mia».

Cantautrice, attrice e anche scrittrice: ha esordito con il romanzo «Nel mare c’è la sete», nel 2020: in quale veste si sente più a suo agio?

«Amo entrambe le cose, si tratta sempre di raccontare una storia. Sono esperienze diverse, complementari».

Com’è stata l’esperienza sul palco con Concita De Gregorio?

«È un incontro prezioso, quello con Concita, allo stesso tempo maestra e amica per me. Siamo in tour con lo spettacolo “Un’ultima cosa” per la regia di Teresa Ludovico e torneremo presto in Puglia, a Lecce il 21 luglio. Da questa esperienza sono nati altri progetti e sono certa ne nasceranno ancora».

Domani parteciperà all’inaugurazione della nuova Feltrinelli a Taranto. Cosa pensa dell'evento?

«Sono sempre felice se una nuova libreria nasce. E sono davvero emozionata di partecipare a questo prezioso “inizio”».

Come mai scelgono di invitarla ad iniziative non solo che parlano di musica ma anche di libri?

«Lo dicevamo prima, perché sono anche una scrittrice. Ad ogni modo credo di avere molta cura delle parole anche nelle canzoni e soprattutto che non esistano confini netti nell’arte».

Quali sono i progetti futuri?

«Dopo il concerto di Bari, il tour estivo continuerà con tanti altri live e spettacoli in giro per l’Italia. Nel frattempo, sto ultimando il nuovo romanzo e il nuovo album che vedranno presto la luce».

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