L'intervista

Lino Banfi sbarca a Ballando con le Stelle: «Questa sfida è un omaggio a Lucia»

Maridì Vicedomini

L’attore pugliese da questa sera su Raiuno scenderà in pista e danzerà

Grande attesa per il debutto di Lino Banfi, pugliese doc, in veste inusuale di ballerino che questa sera si esibirà sulla pista di «Ballando con le stelle» in onda su Raiuno, concorrendo con altri esponenti dello showbiz e della cultura italiana .

Banfi, siamo alla vigilia di una nuova sfida?

«Non a caso ho definito questa avventura con l’espressione “Banfi Rigeneration”, volendo intendere che per me rappresenta una fantastica occasione per rinnovarmi, dandomi la possibilità di misurarmi in nuovi ruoli».

Com’è nata questa decisione?

«Erano diciotto anni che Milly Carlucci mi corteggiava ed io ogni volta rifiutavo l’invito anche se mia moglie mi esortava ad accettare. Non ho mai avuto piacere, né ho piacere di essere giudicato da terzi; a 17 anni sono scappato da casa ed ho girato per un lungo periodo senza un soldo in tasca in tutta Italia in cerca di fortuna, con coraggio e con uno spirito assolutamente indipendente. Quest’anno, finalmente, ho deciso di partecipare al format della mia amica Milly, dedicando alla memoria di Lucia questa nuova esperienza».

Le sue prime impressioni sulla danza?

«Non avendo mai ballato per 87 anni, all’inizio ho avuto effetti dolorosi sul mio fisico al punto che tutti i muscoli ed i tendini si sono ribellati ad uno stress ed uno sforzo mai provati e mi hanno detto: “Mortecci tua…. all’improvviso ci fai lavorare come matti quando noi siamo stati sempre a riposo!”. Poi, con il tempo, dopo alcuni giorni di prove, sono tornato a casa sempre più soddisfatto, contento di essere riuscito a fare qualche passo di danza e qualche giravolta in più del giorno precedente».

Com’è il rapporto con gli altri concorrenti di «Ballando»?

«Di grande empatia; ho legato soprattutto con Antonio Caprarica che ha 72 anni, quindi non più giovane; e poi c’è Teo Mammuccari, un personaggio simpaticissimo!».

Banfi qual è il segreto della sua eterna giovinezza?

«Ho costruito bene nella mia vita, ho impiegato materiale buono, calcestruzzo costoso, mattoni solidi pertanto la mia “casa” è indistruttibile… regge ad ogni scossa di terremoto!».

Lei si cimenta sempre in nuove sfide...

«È vero; il mio hobby preferito è fare sempre il contrario di quello che fanno gli altri, cercando però di camminare verso la stessa traiettoria , rispettando il prossimo, conoscendo il senso della misura con la piena consapevolezza che l’età anagrafica è solo un dettaglio…. conta lo spirito, che nel mio caso è eternamente giovanile».

Banfi, lei ha il cervello di un ragazzo di 20 anni.

«È così, non perdo mai il filo di un discorso fregando tutti coloro che si aspettano che perda colpi. Con i neurologi, grandi scienziati che hanno curato mia moglie Lucia, abbiamo sperimentato che in tutti i film che ho fatto, quasi cento, oltre a 350/400 puntate di format televisivi, ho rigenerato puntualmente il mio cervello a furia di colpi in testa».

Qualche tempo fa ha perso l’amore della sua vita. Come vive questa grave perdita?

«Non benissimo, abito in una casa molto grande con una famiglia dello Sri Lanka che è con noi da 25 anni, mentre i miei figli Walter e Rosanna, pur se vicinissimi a casa mia, vivono per conto loro; la sera rimango da solo e mi cibo dei miei ricordi di 70 anni vissuti con la mia Lucia, sfogliando album di fotografie».

È pugliese purosangue: cosa lo lega particolarmente alla sua terra ?

«Il profumo delle verdure! Tutta la frutta e gli ortaggi che compro a Roma dove vivo da decenni, hanno un odore diverso da quelli di Canosa, il mio paese d’origine. Sono legatissimo alla Puglia, al punto che ogni tanto mi invento impegni inesistenti per scendere e rimanere lì per qualche giorno».

Il difetto peggiore dei pugliesi?

«Il nemo profeta in patria nel senso di non riuscire a valorizzare abbastanza il proprio territorio, i costumi, le bellezze paesaggistiche ed artistiche e di non fare squadra. Devo però dire che oggi la situazione è migliorata rispetto al passato».

Banfi lei è Ambasciatore Unicef. Il suo pensiero verso i bimbi martoriati dalle guerre.

«Le scene strazianti delle piccole vittime dei conflitti bellici a cui stiamo assistendo in Tv, provocano in me grande dolore come uomo, come “Nonno d’Italia” come affettuosamente mi chiama Papa Francesco che io definisco “Il Nonno del mondo”. Mi auguro che quanto prima si arrivi ad una pacifica definizione.

Privacy Policy Cookie Policy