Netflix
Il prequel di «Bridgerton» dedicato alla regina Carlotta nella Londra multietnica
La serie punta al Grande esperimento: la prima donna con il compito di abbattere il muro che divide le due comunità, quella bianca e quella afroamericana
Le prime stagioni di Bridgerton ci avevano stregate per la miscela che Shonda Rhimes sa infondere alla narrazione: intrighi, scandali e passioni proibite, in un turbinio crescente e stavolta sullo sfondo di una Londra ottocentesca e multietnica. Con il prequel dedicato alla Regina Carlotta, appena arrivato su Netflix, il clima festoso subisce una battuta d’arresto e si concentra su Carlotta per spiegare il Grande esperimento: la prima donna con il compito di abbattere il muro che divide le due comunità, quella bianca e quella afroamericana.
La storia, come le altre della serie, procede tra flashback e presente, e a volte riesce difficile conciliare le due immagini, la Regina sregolata e tiranna a cui siamo abituati e la 17enne indomita Carlotta (India Amarteifio). Che per quanto testarda non può rifiutare l’offerta «reale»: il fratello non vuole sentire ragioni di fronte a una possibilità tanto ghiotta. Così partono dalla Germania alla volta di Londra, lei arrabbiata e costretta in abiti intrecciati di zaffiri e ossa di balena, lui sicuro che andrà tutto bene. Quando Carlotta cerca di scappare si imbatte proprio nell’uomo che non vuole sposare: Giorgio (Corey Mylchreest). Il sorriso e i modi gentili la conquistano e sembrerebbe ampiamente corrisposta, senonché dopo le nozze, il re diventa sfuggente (nasconde un segreto) e Carlotta si ritrova da sola in un grande palazzo, con l’unico scopo di «sfornare» un erede. L’amore e la forza della giovane regina supereranno ogni ostacolo e insieme vivranno momenti di felicità e disperazione, ma anche di feroce attrazione. Come da copione Rhimes, bollore e batticuore sono la ricetta migliore.