Punti di vista

L’Incontro, la folla e quell’ultimo bacio al Calvario la mattina del Venerdì Santo

Erica Mou

Quel punto della città di Bisceglie per generazioni è stato sinonimo di libertà, luogo convenzionalmente adibito alle partenze delle gite in pullman

La prima folla che ricordo nella vita, di cui ho memoria di aver fatto parte con il precisissimo compito di non lasciare mai la mano di un adulto non è stata quella di un concerto ma quella dell’Incontro. È un rito che si ripete ogni anno da decenni la mattina del Venerdì Santo a Bisceglie al Calvario, in quel punto della città che per generazioni è stato sinonimo di libertà, luogo convenzionalmente adibito alle partenze delle gite in pullman.

Due grandissime statue, una raffigurante la Madonna Addolorata, vestita di nero e con un pugnale conficcato nel petto che dice in un’immagine tutta la sua sofferenza, e una che ritrae Gesù con la Croce, la sua postura piegata dal peso, il vestito rosso, i capelli lunghi, la corona di spine.

Partono da chiese diverse, le due statue ondeggianti in processione, accompagnate dalla banda che intona marce funebri e da un fiume di gente che pare l’intera popolazione. Maria dalla Cattedrale, Gesù dalla chiesa di San Lorenzo, sfilano e poi si danno appuntamento in quel punto preciso della piazza principale ogni anno ma ogni volta quel gesto che stanno per compiere pare una sorpresa.

La statua di lei viene inclinata, la Madonna e Gesù si incontrano e si baciano per l’ultima volta. La folla sta zitta, per strada e affacciata ai balconi, dura un momento piccolo quel silenzio miracoloso eppure migliaia di persone riescono all’unisono a non parlare, rapite da quella instabilità, dal pensiero di un saluto che non ha parole ma un gesto solo, potentissimo e commovente: un bacio. L’ultimo bacio, come quello della canzone, che brucia sul viso. Quanti saluti ha visto quell’angolo di piazza che da sempre, vi dicevo, simboleggia la partenza, quante madri a salutare i figli che con i loro compagni partono, quanti baci leggeri e felici fatti di carne, quanti pesanti e dolorosi fatti di statue. Qualcuno inizia a piangere, le due processioni riprendono la marcia in direzioni opposte, non ci si guarda più indietro, un bacio ha detto tutto.

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