IL COMMENTO

Tutti alla ricerca dei Flinstones

Mariateresa Cascino

Matera città dell'Unesco e Capitale Europea della Cultura: come tornare ad essere protagonisti del dibattito nazionale?

«L’origine della saggezza è la definizione dei termini» diceva Socrate. Così, mentre mi faccio largo tra fiumane di turisti che ascoltano il loro Cicerone al megafono su come si viveva nelle grotte, mi vengono in mente i Flinstones, Vilma e Fred, armati di clava nell’età della pietra. Ripenso alla storia che viene raccontata agli intruppati nell’esercito dei vacanzieri che attraversano il nostro museo a cielo aperto e ci chiedono se noi viviamo in un Sasso. Come non distinguere le folle in processione in via vai dai viaggiatori curiosi con mandato esplorativo? Così mi vengono in mente le esperienze culturali nelle belle e assolate giornate di fine settembre a Matera, con le piazze cittadine animate da dibattiti a più voci, dirette radiofoniche nazionali, incontri con scrittori e scrittrici, pensatori universali, filosofi e scienziati, ma anche musica e teatro di qualità.

Erano i tempi di Materadio e dei festival letterari. Gli appuntamenti di fine estate erano nella mappa dei festival italiani, nella carica dei 101 che da capo a piedi animano da decenni il vecchio stivale. Già prima di diventare Capitale aveva il privilegio e la forza di distinguersi con un’offerta culturale prestigiosa e inclusiva, che arricchiva cittadini e forestieri, con ospiti di rilievo dell’industria internazionale editoriale, culturale, del giornalismo e dello spettacolo. Non solo mordi e fuggi e racconti sulla clava. La città era luogo di riflessione e scambio, di relazioni e approfondimenti su tematiche dal valore universale, affrontati con profonda leggerezza. Si parlavano lingue straniere, l’italenglish, e ci si intendeva attraverso le storie amate e condivise. Non c’erano solo spettacoli comprati o monumenti per appassionati di Instagram che scambiano Dalì per Gaudì. Matera, a fine settembre, avvantaggiata anche da un paesaggio culturale mozzafiato, era tra le città d’arte che accrescono le esperienze culturali per la comunità e le presenze grazie ad un turismo di qualità, proprio come Pordenone, Ferrara, Pistoia, Trani che campeggiano sulle pagine dei giornali nazionali con proposte di approfondimento culturale.

Per saggezza socratica, considerando la sua storia e i suoi titoli di città Unesco e Capitale Europea della Cultura, mi chiedo se non sia giusto definire i termini e capire come tornare ad essere tra i protagonisti del dibattito culturale nazionale, con produzioni originali, uniche, da alimentare nel tempo con capacità e cura, mentre fuori invece si rievocano gli antenati con la clava e si ascoltano divertenti e consolatorie canzonette.

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