sanità

Agenas, nessun ospedale di Puglia tra i 15 migliori d'Italia. Bene il Miulli e il Riuniti in ambito cardiocircolatorio. Ortopedia a Monopoli è terzo per il trattamento frattura femore

Il programma ha valutato le performance sulla base di specifici indicatori per ognuna delle 8 aree cliniche considerate. Livello «molto alto» anche per il Panico Tricase su chirurgia oncologica

Nessun ospedale pugliese è tra le 15 strutture in Italia che, valutate su almeno sei aree cliniche su un totale di otto prese in considerazione, hanno raggiunto nel 2024 un livello 'alto' o 'molto alto' nel Piano nazionale esiti 2025 presentato da Agenas. Sono cinque invece gli ospedali in Puglia che registrano rispetto al 2024 nel computo totale, partendo da performance basse.

Il programma ha valutato le performance sulla base di specifici indicatori per ognuna delle 8 aree cliniche considerate che sono: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare, nefrologia. In ambito cardiocircolatorio tra gli ospedali con un livello 'molto alto' ci sono il Miulli di Acquaviva delle Fonti (con 5 indicatori) ed il Riuniti di Foggia (4 indicatori). Per il sistema nervoso l'ospedale Perrino di Brindisi è tra i migliori 26 centri in Italia: due per tutti sono gli indicatori valutati. Per la chirurgia oncologica l’ospedale 'Panico' di Tricase raggiunge performance con livello 'molto alto' in sei indicatori.

Ci sono anche dati positivi. L’Ortopedia di Monopoli, con una percentuale del 98,39 di fratture operate entro le 48 ore dall’accesso in Ospedale, risulta al terzo posto assoluto in Italia – su 663 strutture - e primo in Puglia con 252 interventi eseguiti. Numeri importanti che riguardano ben quattro Ortopedie ASL Bari presenti tra le prime trenta strutture ad alto volume italiane (con almeno 150 interventi): oltre Monopoli, San Paolo, Di Venere e Altamura. Ortopedie che si piazzano anche tra le migliori dieci pugliesi: prima Monopoli, a seguire l’Ospedale San Paolo al quarto posto con il 94,02% e 206 interventi (15° in Italia), Di Venere con l’85,64% e 250 operazioni (6°), Altamura con l’85,58% e 167 interventi (7°), quindi l’Ortopedia di Molfetta (9°) che ha registrato una percentuale del 79,67 su un volume di 188 interventi chirurgici al femore.  L’Ospedale San Paolo, inoltre, risulta inserito tra le 231 strutture nazionali con una valutazione “molto alta” relativa a sei indicatori dell’area osteomuscolare.
Tra gli indicatori di assistenza ospedaliera analizzati da Agenas, ve ne sono altri soddisfacenti per la ASL Bari. Su tutti l’indice di mortalità da ictus ischemico entro 30 giorni, che vede la Neurologia dell’Ospedale di Altamura prima in Puglia con un tasso del 5,91%, rispetto alle media italiana quasi doppia (9,16%), seguita dal Di Venere con il 6,49 (2°) e da Monopoli (4°) con il 6,82%. Sempre nell’area dell’ictus ischemico, il Di Venere è terzo in Puglia per numero di ricoveri (49) con trombolisi.
In campo oncologico, in particolare per il tumore alla mammella, spicca l’Ospedale San Paolo che si conferma il primo centro in Puglia per numero di interventi di tumore maligno primario della mammella. La Breast Unit e la Chirurgia senologica hanno eseguito 552 procedure nel 2024 posizionando il presidio di Bari al 21° posto a livello nazionale dopo i principali centri oncologici di Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Lazio. Agenas evidenzia come la quota di casi trattati nelle strutture ad alto volume sia cresciuta dal 72% nel 2015 al 90% nel 2024. Il San Paolo rientra tra le 168 strutture italiane che superano i 150 interventi annui, confermando standard elevati di esperienza e qualità.

Il quadro in Basilicata

È l’Ospedale S. Giovanni di Dio di Melfi (Potenza) l’unica struttura della Basilicata ad essere stata inserita nell’elenco di quelle che hanno raggiunto un livello «molto alto» nell’ambito osteomuscolare, secondo il rapporto Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali) nel Programma nazionale esiti (Pne). Le otto aree cliniche considerate per la valutazione sono: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare, nefrologia. In sette aree su otto non ci sono altri ospedali lucani.

Viene, invece, considerato migliorato, rispetto all’anno scorso, l’ospedale San Giovanni di Lagonegro (Potenza), sempre unica tra le strutture della Basilicata. Questo plesso è, con altri 67 in Italia, tra quelli che hanno aumentato i propri standard e non sono più segnalati per l’audit, ossia per il meccanismo di controllo e garanzia che assicura che siano rispettate le norme e sia offerta formazione di alta qualità per migliorare l’assistenza.

I criteri per selezionare le strutture per il percorso integrato di audit sono il livello molto basso di aderenza agli standard di qualità negli ultimi due anni di valutazione e le criticità nella codifica delle variabili cliniche o dei campi relativi a data e ora di intervento. In Basilicata, per questo tipo di monitoraggio, sono state segnalate cinque strutture.

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