dopo le regionali
Decaro ora studia lo schema per una giunta senza scontenti
Ai titoli di coda l’esperienza Ue: il 19 gennaio calendarizzata l’elezione del successore alla guida della commissione Envi
«Io invece uso una cosa diversa: il 5-5-5…». La celebre battuta di Lino Banfi ne L’allenatore nel pallone potrebbe diventare un mood per il neogovernatore Antonio Decaro alle prese con l’individuazione di uno schema per la nuova giunta. Il 5 però c’è davvero: è il numero degli assessorati a cui ambirebbe il Pd, dopo il sorprendente risultato elettorale pugliese. Resta il 3 (un assessorato a testa per M5S, Per la Puglia e Decaro presidente) e poi l’1-1 finale (potenzialmente Michele Emiliano come da accordi con il Nazareno e un esponente di Avs). L’eurodeputato, anche da sindaco di Bari, ha riconosciuto spazi ai vendoliani (ai tempi nominò Ines Pierucci alla Cultura), e anche questa volta consentirà alla sinistra di dare il suo contributo al nuovo corso.
Tutto è però sospeso in attesa della proclamazione del presidente e degli eletti: i tempi si profilano lunghi e una data certa arriva da Bruxelles. Il parlamento europeo, infatti, ha calendarizzato a gennaio, quasi certamente il 19, l’elezione del nuovo presidente della commissione Ambiente (Envi), e secondo le prime indiscrezioni la guida rimarrà ai dem (le quotazioni di Alessandra Moretti, inizialmente papabile, sono però molto in ribasso per gli strascichi del Qatar-gate). Nell’agenda del nuovo presidente bisognerà inserire anche la priorità della modifica della legge elettorale e l’aggiornamento dello Statuto, stante i notevoli ritardi e i possibili ricorsi generati da una normativa vigente che finora ha mostrato tutti i suoi limiti.
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