Trasporti
Il Frecciarossa torna in Basilicata: arriverà anche a Taranto, ma (per ora) solo fino al 31 dicembre
I lucani rinnovano l'accordo con Trenitalia: il treno ad alta velocità riparte mercoledì 29. Lettera d'impegno dei pugliesi: pagheremo la nostra parte, ma nel 2026
Taranto riavrà il Frecciarossa, almeno fino a fine anno. Da mercoledì della prossima settimana dovrebbe infatti ripartire il treno per Roma, Milano e Torino sospeso il 1° ottobre per via dei lavori previsti sulla linea Tirrenica. A sbloccare la situazione è stata la delibera con cui ieri la Regione Basilicata ha confermato il suo contributo: la Puglia ha promesso di fare altrettanto, ma ad occuparsene materialmente dovrà essere il prossimo esecutivo.
Ricapitoliamo. Dal 1° ottobre la Freccia tra Taranto e Roma via Potenza è stata limitata a Salerno per «lavori di potenziamento» sulla linea Battipaglia-Potenza. Si tratta di un collegamento sostenuto dal contributo della Regione Basilicata, che ha permesso di prolungare a Potenza (da qui a Taranto) uno dei collegamenti ad alta velocità tra Salerno e Torino: l’accordo con Trenitalia, però, scadeva il 31 dicembre.
Dopo che il 6 settembre la «Gazzetta» ha raccontato della scadenza dell’accordo, che avrebbe privato del treno sia Potenza che Taranto, si è aperto un fronte bipartisan tra Puglia e Basilicata con sindacati e imprese compatti nel chiedere il ripristino del collegamento. Il danno, evidente per i lucani, era addirittura drammatico per i pugliesi visto che andare a Roma dal capoluogo jonico via treno sarebbe diventato pressocché improponibile.
La giunta lucana è stata quindi rapida. «Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto - ha detto ieri l’assessore e vicepresidente lucano, Pasquale Pepe -. L’obiettivo finale resta lo stesso: rendere strutturale il servizio e fare in modo che gli impegni assunti in queste settimane da tutte le istituzioni coinvolte vengano rigorosamente rispettati. Si tratta di un collegamento strategico di cui non abbiamo intenzione di privarci ma era indispensabile un momento di confronto onesto e necessario». Quella pugliese, però, non è stata del tutto inerte. La scorsa settimana, infatti, il governatore uscente Michele Emiliano e l’assessore Debora Ciliento hanno scritto agli omologhi della Basilicata garantendo che la Puglia è disponibile a fare la sua parte, ma che questo governo ormai in scadenza non può assumere impegni finanziari straordinari e soprattutto dovrebbe modificare l’attuale legge regionale. La Puglia, insomma, dovrebbe farsi carico del 30% del costo del servizio, ma a partire dal 2026.
L’annuncio fatto ieri dall’assessore Pepe non è ufficiale, nel senso che Trenitalia non ha ancora reso disponibile il Frecciarossa nei sistemi di vendita. La Regione Basilicata ha garantito che il treno fermerà a Metaponto, Ferrandina e Potenza, ma - appunto - fonti a conoscenza della trattativa confermano che si ripartirà da Taranto, anche per motivi tecnici. La Basilicata non ha infatti impianti in grado di gestire la sosta notturna dei treni a lunga percorrenza.