Politica

Centrodestra diviso in Campania. Puglia, Lobuono in stand by

Michele De Feudis

Il successo calabrese di FI potrebbe riaprire la partita-candidatura per D’Attis

Dopo la Calabria, che ha confermato la forza nel Mezzogiorno delle truppe di Forza Italia con il successo eclatante del governatore uscente Roberto Occhiuto, il 12 e 13 toccherà alla Toscana: non si attenderà però il derby tra l’uscente dem Eugenio Giani e il meloniano Alessandro Tomasi per sciogliere i nodi delle ultime tre candidature per le regionali d’autunno, quelle per Campania, Puglia e Veneto. Già questa settimana il quadro potrebbe definirsi.

Ieri, intanto, c’è stata una frenata sulla Campania e sulla iniziale ufficiosa scelta del viceministro Edmondo Cirielli come sfidante del grillino Roberto Fico, da un mese in campagna elettorale per il campo largo. Il presidente dei senatori azzurri Maurizio Gasparri ha sottilmente frenato sulla nomination che lo scorso fine settimana era data per acclarata: «Siamo più propensi all'allargamento verso la società civile, ma quella di Cirielli è una delle ipotesi possibili». Quindi niente via libera, si discute ancora, anche perché proprio i forzisti chiedono all’esponente della destra di dimettersi dal governo e dal parlamento anche in caso di sconfitta nel voto del 23 e 24 novembre.

Resta però una data da segnare limite sul calendario: è quella del 25 ottobre, la dead line per la presentazione delle liste nelle ultime tre regioni di questa delicata tornata regionale. Il tempo stringe e ogni giorno perso rende più complessa l’organizzazione della propaganda (con le difficoltà nel definire il materiale elettorale o l’ingaggio degli staff e il fitto delle sedi necessarie per gli incontri).

In Puglia il centrodestra, ha una linea meno conflittuale che in Campania: non ci sono plateali dissensi sull’ipotesi di un civico come rivale dell'eurodeputato dem Antonio Decaro. Il prescelto è stato l'imprenditore Luigi Lobuono, da sempre vicino a FI, coerentemente schierato dal 1994 con il fronte moderato (secondo alcune indiscrezioni ieri a Roma per incontri politici). Nelle ultime ore, di contro, l’avanzata azzurra in Calabria potrebbe rimettere in gioco l’ipotesi del coordinatore Mauro D’Attis, che nei giorni scorsi aveva declinato ogni proposta. Il dato calabrese, infatti, conferma l’attrattività di una indicazione politica centrista, anche se nel caso pugliese la coalizione maggioritaria uscente è ben più attrezzata di quella che ha supportato con scarsa fortuna e numeri modesti il deputato europeo contiano Pasquale Tridico.

Si tratta spasmodicamente anche per il Veneto: Matteo Salvini preme per il leghista Alberto Stefani, ma i meloniani - forti del 38% raccolto alle ultime europee - vorrebbero che il Carroccio facesse un passo indietro per un candidato di destra. Fdi nella regione ha esponenti di peso come Elena Donazzan, eurodeputato a lungo in giunta con Luca Zaia, o i parlamentari Luca De Carlo e Raffaele Speranzon, entrambi molto vicini alla premier. Forza Italia ha anche rilanciato con Flavio Tosi, ex sindaco di Verona, molto apprezzato anche negli ambienti più identitari.

Di qui a qualche giorno, comunque, tutti sono convinti che si scioglierà la riserva su Campania e Puglia. I leader - Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani - in effetti si incontreranno domani ma secondo le indiscrezioni dovrebbero discutere unicamente della manovra. Secondo altre ricostruzioni i tre nomi potrebbero anche essere "approvati" senza un vertice o una riunione plenaria.

Questa tempistica, ormai dilatata oltre ogni previsione, ha iniziato a disorientare dirigenti, militanti ed elettori di centrodestra, che in Puglia rumoreggiano per ora solo nelle chat, mentre sui social qualcuno inizia a paventare un possibile astensionismo di protesta: se non si dovesse arrivare alle tre indicazioni in settimana, potrebbe diventare una impresa (nel Tacco d’Italia e Campania) portare ai seggi anche i fedelissimi…

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