Il racconto

Treno Bari-Foggia, la denuncia: «Noi bloccati su un treno per sei ore nella notte. Disagi, caldo e nessuna assistenza»

Grave disservizio sulla tratta Bari-Foggia: passeggeri lasciati senza acqua, aria e informazioni. "Un incubo evitabile"

Una notte da incubo per i passeggeri del treno regionale partito da Bari e diretto a Foggia nella serata del 10 luglio. Il convoglio, poco dopo la partenza, si è fermato in aperta campagna a causa della mancanza di corrente elettrica, lasciando decine di persone bloccate per circa sei ore in condizioni critiche: senza aria, senza acqua, senza possibilità di scendere e – col passare del tempo – anche senza carica sui telefoni per contattare i familiari o chiedere aiuto.

A bordo del treno c’erano anche anziani e persone visibilmente provate dal caldo e dalla mancanza di ossigenazione. I bagni erano inutilizzabili, poiché l’assenza di elettricità impediva lo scarico dell’acqua. Un passeggero racconta: “Dopo un po’ si faceva fatica a respirare, e non potevamo nemmeno aprire le porte per far circolare un po’ d’aria.”

A rendere il tutto ancora più grave è il fatto che il guasto – secondo quanto riferito da fonti interne – sarebbe stato noto già dalle ore 17 del pomeriggio. Nonostante ciò, il treno è partito regolarmente, senza alcun avvertimento ai passeggeri e senza predisporre alternative in caso di emergenza. “Avrebbero potuto farci scendere a Barletta. Invece ci hanno lasciati lì, tra due stazioni, nel nulla e senza assistenza” – aggiunge un altro viaggiatore.

Il comportamento del personale di bordo ha suscitato ulteriore indignazione. “All’inizio la capotreno rideva con un collega, come se fosse tutto uno scherzo. Solo dopo proteste accese abbiamo ottenuto qualche risposta, ma sempre vaga e contraddittoria: prima la Protezione Civile, poi un traino fino a Foggia, infine taxi promessi prima da Foggia e poi da Trinitapoli. Niente di tutto questo è avvenuto.”

Solo intorno alle 5 del mattino – sei ore dopo l’orario previsto di arrivo – è stato effettuato un trasbordo su un treno Intercity, che ha portato finalmente i passeggeri alla stazione più vicina, quella di Trinitapoli. L’orario previsto era le 23:15.

“Nessun media ha parlato di quanto accaduto su quel treno, mentre si è fatto riferimento solo ai generici ritardi ferroviari. Ma qui c’era gente che ha rischiato di stare male, in condizioni igieniche e climatiche intollerabili.”

Ora i passeggeri chiedono non solo un rimborso del biglietto, ma un’assunzione di responsabilità da parte di Trenitalia per il disagio psicofisico subito e, soprattutto, misure concrete per evitare che episodi simili possano accadere di nuovo.

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