il caso
Puglia, i superstudi dei medici di base rischiano di non partire. Lite tra sindacati: «A rischio la privacy»
Esposto dello Snami al Garante contro il software prodotto dalla società della Fimmg: "Problemi con il trattamento dei dati". La Regione: verificheremo
Una disputa sulla privacy dei pazienti potrebbe bloccare o comunque rallentare l’avvio delle «Aft», le «aggregazioni» di medici di famiglia previste in Puglia dal nuovo contratto integrativo della medicina di base. È il meccanismo in base al quale un gruppo di medici dello stesso territorio si associa per garantire l’assistenza continuativa: il paziente trova sempre un dottore disponibile, anche se non è quello prescelto, anche all’esterno dei consueti orari di apertura degli studi.
Per far funzionare questo meccanismo è ovviamente necessario che tutti i medici della Aft abbiano accesso ai dati di tutti i pazienti del gruppo. L’Autorità garante della privacy ha chiarito da tempo che i medici di famiglia non devono chiedere ai propri assistiti l’autorizzazione al trattamento dei dati. Ma cosa accade per gli assistiti di altri colleghi?
Il problema è stato sollevato dal sindacato autonomo Snami, che ha scritto alla Regione e al Garante della privacy per un parere sulle modalità di trattamento dei dati e per chiedere di sospendere nel frattempo l’avvio delle Aft. Ma la Pec, oltre che a tutte le Asl pugliesi, è stata mandata anche all’Autorità garante della concorrenza. Ed è qui che le cose si ingarbugliano.
La Puglia è prima in Italia a partire con questo meccanismo. E l’unica piattaforma informatica che al momento è in grado di gestire i gruppi territoriali è quella sviluppata da Net Medica Italia, società che fa capo alla Fimmg, ovvero il principale sindacato della medicina di base. È nei fatti una creatura di Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Fnomceo: non è un caso se il presidente di Net Medica è anche lui un medico di base barese, Nicola Calabrese, anche lui impegnato nel sindacato.
Lo Snami non si è limitato a chiedere lo stop alle Aft in attesa del chiarimento da parte del Garante della privacy. Ha chiesto anche di bloccare l’operatività del software prodotto da Net Medica, ipotizzando irregolarità nella gestione dei dati personali e accusando la società di voler sfruttare la sua posizione di monopolio.
Il tema giuridico, dunque, sembra incrociarsi con una vendetta tra sindacati. La Regione al momento sta alla finestra: «Approfondiremo - dicono dagli uffici - e interverremo se sarà necessario farlo». Le prime Aft sarebbero dovute partire già durante l’estate, per dare qualche servizio in più ai cittadini: è probabile che si dovrà aspettare.