Il caso
Puglia, polemica sul Tfm. FdI: «Noi contro i privilegi»
Il sottosegretario Gemmato: sempre ostili a pensioni d’oro e vitalizi
BARI - «L’introduzione del trattamento di fine mandato per i consiglieri regionali è la cifra dello scadimento della politica regionale pugliese al tempo del governatore Michele Emiliano. Fratelli d’Italia è contraria all’introduzione di misure di favore per i consiglieri eletti e ritiene che la Regione Puglia, dove la maggioranza è di centrosinistra con i grillini, dovrebbe occuparsi di ben altre priorità, dagli ospedali allo sviluppo economico al turismo»: Marcello Gemmato, sottosegretario e coordinatore regionale di Fdi attacca frontalmente il campo progressista e il presidente Michele Emiliano (come capo dell’alleanza) per il nuovo tentativo di blitz sul Tfm, punto all’ordine del giorno nel prossimo consiglio regionale di domani in Via Giovanni Gentile. I consiglieri regionali meloniani, il gruppo più numeroso del centrodestra, hanno dunque chiara indicazione di voto contrario contro questo provvedimento, in continuità con la scelta del partito di privilegiare le istanze popolari «rispetto alle autotutele di casta».
«La destra italiana di Giorgia Meloni - ha puntualizzato il politico barese - è da sempre contro le degenerazioni partitocratiche. Lo abbiamo dimostrato come comunità politica contro i vitalizi per i politici e le pensioni d’oro. Siamo stati in prima linea anche nel “taglia parlamentari”, dando un segnale chiaro ai cittadini sulla necessità di una politica morigerata in tempi di crisi economica per tanti italiani. Ricordiamo che ci sono tanti baresi e pugliesi a cui interessa come difendere il potere d’acquisto dei salari».
«Riscontriamo ancora una volta come la sinistra pugliese sia distante dai veri bisogni dei cittadini. Una agenda politica seria per la Regione prevederebbe attenzione per il diritto alla salute e l’efficienza degli ospedali, una maggiore attenzione per il mondo produttivo e una visione per il settore turistico, che - al netto del trend positivo di arrivi - non si manifesta ancora con una visione chiara», puntualizza ancora. Poi l’ultima battuta su Bari: «Il nuovo corso del sindaco Vito Leccese: se la continuità con la gestione Decaro si misura dagli aumenti che rendono la Tari una tassa salatissima, con servizi di igiene urbana davvero carenti, si tratta davvero di un pessimo inizio per il neo primo cittadino».
Il tema del Tfm è un argomento scivoloso ed è stato recentemente oggetto anche di confronto all’interno della maggioranza di centrosinistra, nella quale ci sono più sensibilità sull’argomento. La dialettica interna al consiglio regionale (e al Pd, tra partito e alcuni consiglieri regionali), ma soprattutto al mondo progressista è seguita con grande attenzione anche dalle categorie e dalle forze produttive. Sul tema hanno espresso la forte contrarietà sia la Cgil Puglia che Confindustria regionale, unite di fronte ad un provvedimento che considerano foriero di nuova antipolitica. Il leader degli industriali pugliesi, Sergio Fontana ha paragonare i politici pro Tfm «agli ingordi di Dante Alighieri». La cigiellina Gigia Bucci è stata altrettanto polemica: «Ci auguriamo che non ci sia uno slittamento della votazione del Trattamento di fine mandato ma ci sia realmente il ritiro del provvedimento. Dopodiché i consiglieri regionali, a partire dal governatore, dovrebbero aprire una discussione a viso aperto direttamente con gli elettori e chiedere agli elettori cosa pensano del Trattamento di fine mandato, piuttosto che decidere a porte chiuse e secondo le proprie priorità che non corrispondono a quelle della collettività. Noi non ci fermeremo, saremo noi a chiamarli a un dibattito pubblico, magari aperto alla cittadinanza e magari saranno così bravi da convincerci». Alla fine, oltre le polemiche, saranno i partiti e l’aula a decidere la sorte dell’eventuale Tfm.