il caso
Emiliano rimuove Pisicchio dall'Arti, il giallo delle dimissioni e poi l'arresto
Il professore barese (non rieletto nel 2020) era stato nominato commissario dell'agenzia a dicembre. Poi spunta la lettera dell'ex assessore: ho terminato il mio compito. Ma la delibera della giunta non ne parla
BARI - Alfonsino Pisicchio non è più commissario straordinario dell'Arti, l'Agenzia regionale per la tecnologia, dove era stato nominato a dicembre. Lo ha deciso la giunta regionale, che al termine di una seduta straordinaria ha revocato Pisicchio sostituendolo con un dirigente, Cosimo Elefante, responsabile per la transizione digitale della Regione.
Pisicchio, barese, è stato assessore regionale all'Urbanistica nella precedente legislatura, e non è stato rieletto consigliere regionale nel 2020. La decisione della giunta di rimuoverlo sembrerebbe essere stata assunta a seguito di rinuncia all'incarico dello stesso Pisicchio, che non è stato nemmeno nominato nel comunicato ufficiale in cui la Regione ha annunciato il nuovo commissario. Tuttavia nella delibera (SEG/DEL/2024/00009) non si parla di dimissioni di Pisicchio, ma ci si limita a spiegare che «è necessario accelerare il percorso di riforma dell’Agenzia, mediante trasferimento delle funzioni commissariali in capo all’attuale Dirigente Responsabile della Transizione digitale della Regione Puglia, ing. Cosimo Elefante, in possesso di competenze altamente specialistiche nelle materie che riguardano le funzioni della nuova Agenzia regionale». Una evidente contraddizione rispetto a quanto sostenuto nella lettera di dimissioni circolata dopo la notizia della rimozione.
Pisicchio è indagato per corruzione in una vecchia inchiesta che lo ha coinvolto insieme al fratello Enzo e che ipotizzava irregolarità in tre bandi di gara in cambio di assunzioni per interessi elettorali. Per questa vicenda a luglio 2020 la Procura di Bari ha effettuato perquisizioni e sequestri.
PISICCHIO: «INCARICO TERMINATO»
Nella lettera inviata a Emiliano in data 10 aprile, Pisicchio scrive di volersi dimettere dall'incarico: «Tale decisione, che ho ormai maturato da tempo, coincide, innanzitutto, con il compimento di fatto del mio incarico da Commissario Straordinario, volto sin dall’inizio a dar seguito all’iter di istituzione della nuova Agenzia regionale ai fini dell’integrazione delle attuali competenze con quelle relative all’innovazione tecnologica, avendo predisposto le modifiche statutarie necessarie, e, in secondo luogo, con il mio desiderio di dedicarmi a tempo pieno alla mia carriera accademica e ai miei studenti quale docente dell’Accademia di Belle Arti di Bari».