Giustizia
Bari, appalti truccati e favori al Consorzio di bonifica: va a processo Borzillo
Rinviato a giudizio il commissario scelto da Emiliano: «Fece assumere il fidanzato della figlia». Potrebbe decadere dall’incarico
BARI - Un appalto da 68mila euro (più una variante da 13.132 euro) affidato direttamente a un imprenditore di Verona e una selezione (tramite agenzia interinale) per favorire alcune persone da lui prescelte costano il processo ad Alfredo Borzillo. E la decisione con cui il gup Antonella Cafagna ne ha disposto il rinvio a giudizio insieme ad altre tre persone (accusate a vario titolo di turbata libertà degli incanti, induzione indebita e abuso d’ufficio) potrebbe costare il posto al commissario del Consorzio di bonifica.
L’inchiesta «Consortium», nata da una costola di quella sull’Arca (le case popolari), riguarda anche anche Alessandro Di Bello, all’epoca consulente tecnico dei Consorzi e già direttore generale di InnovaPuglia (la stazione appaltante unica della Regione), l’imprenditore Enrico Frattini, 68 anni di Verona, che sarebbe stato favorito nell’ottobre 2017 con la sua Emisfera Sistemi, e l’ex direttore generale dei Consorzi, Giuseppe Corti. Nel 2020 la pm Savina Toscani chiese l’arresto di Borzillo e di Corti, ma il gip dispose solo l’interdizione del primo (l’altro nel frattempo era andato in pensione). Tra gli indagati anche due dipendenti dell’agenzia di lavoro interinale Etjca, Chiara Romano e Vittorio Bonerba, utilizzata dal Consorzio: i due (avvocati Gaetano e Luca Castellaneta) hanno chiesto il giudizio abbreviato, e il gup li ha assolti «perché il fatto non costituisce reato» così come richiesto dalla stessa Procura.
Sono due gli episodi finiti nel mirino, ed emersi dalle indagini della Finanza dirette all’epoca dal colonnello Pierluca Cassano. Il primo è la fornitura di un sistema elettronico da 68mila euro (più una variante da 13.132 euro) effettuata dalla Emisfera a favore del Consorzio, che secondo l’accusa sarebbe stata affidata con una procedura addomesticata: a fare da intermediario tra Frattini e Borzillo sarebbe stato un ex assessore regionale della giunta Fitto, non indagato: Frattini avrebbe segnalato a Di Bello e Corti le altre ditte da invitare alla procedura negoziata. Inizialmente l’accusa riteneva che alla base di questo favore ci fosse una richiesta di aiuto elettorale fatta da Borzillo a Frattini per le Politiche del 2018, ipotesi poi venuta meno. Il secondo episodio riguarda una selezione di personale «addomesticata» che avrebbe consentito a Borzillo di assumere (seppur per soli 25 giorni) il fidanzato della figlia «in violazione delle disposizioni in materia di consulenze»...