economia nel territorio

Puglia, ammontano a due miliardi e mezzo i debiti degli enti locali

Gianpaolo Balsamo

La Regione ha contratto mutui per 1300 milioni. Piemontese: la situazione non è critica secondo i dati della banca d’Italia

Nel 2023 il debito delle regioni italiane e più in generale di tutta la pubblica amministrazione locale comprese quindi anche Regioni, Province e Comuni si è ridotto di 3,9 miliardi di euro.

Per la precisione allo scorso 31 dicembre, secondo l’ultimo aggiornamento della Banca d’Italia, il debito delle amministrazioni locali è sceso a 84,2 miliardi di euro dagli 87,6 miliardi dell’anno precedente.

Un calo che, in realtà, prosegue dal 2014. Il dato, rielaborato da «Truenumbers», sito web di data journalism, emerge dall’ultimo aggiornamento della Banca d’Italia secondo cui il debito delle amministrazioni pubbliche italiane ha raggiunto la cifra record di 2.862,8 miliardi di euro, rappresentando il 141,7% del Prodotto interno lordo nazionale.

Rispetto alla fine del 2022, il debito è aumentato di 105,3 miliardi di euro, segnando un incremento significativo. Secondo quanto riportato dalla Banca d’Italia, questo aumento è attribuibile principalmente al fabbisogno delle amministrazioni pubbliche.

La pubblica amministrazione locale della Puglia, secondo i dati della banca d’Italia rielaborati da «Truenumbers», avrebbe contratto debiti per 2 miliardi e 522mila euro ma solo 1,3 miliardi farebbero riferimento all’ente Regione.

«La Regione Puglia presenta un debito modesto che non crea criticità: si tratta di mutui a tasso fisso contratti con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e Cassa depositi e prestiti», spiega l’assessore al Bilancio regionale, Raffaele Piemontese.

Dai dati forniti dalla Ragioneria generale dello Stato (aggiornati allo scorso 10 febbraio) emerge che la Puglia ha un valore di indebitamento per abitante pari a 659,37 euro, il più basso fra le regioni italiane.

«Rispetto alle entrate, la capacità di indebitamento della Puglia è del 3,75% mentre la legge consente un indebitamento fino al 20%», aggiunge l’esponente della Giunta regionale pugliese che entra anche nel merito dei debiti contratti dalla Puglia.

«Il nostro bilancio, non dimentichiamo, è da anni che viene approvato dalla Sezione regionale di controllo per la Puglia della Corte dei conti che si è pronunciata sempre con un giudizio di parifica, riconoscendo “rispettati tutti gli equilibri di bilancio”. Non solo. Il nostro bilancio è stato anche certificato dall’Agenzia internazionale di rating Moody's».«Certo, conta anche la “qualità” del debito che, per un ente territoriale, in base al dettato dell’articolo 119 della Costituzione, è legato esclusivamente agli investimenti. I mutui accesi dalla Regione Puglia - spiega l’assessore - sono serviti per il pagamento di vecchie fatture commerciali in Sanità con una anticipazione di liquidità di 650 milioni (del 2013) e per la rimanente parte come sostegno agli investimenti verso opere pubbliche, con ciò supplendo alle difficoltà dei comuni che accusano una forte contrazione dei trasferimenti statali».

«Ma la Regione - conclude Piemontese - sostiene gli investimenti anche attraverso il cofinanziamento con cui integra il programma operativo dei fondi europei: Fesr, Fse e quelli legati al Psr. Per il ciclo 2014-2020 che si è appena concluso, per approvvigionare il cofinanziamento ha contratto mutui con la Banca europea per gli investimenti per cui sono state richieste complessivamente erogazioni pari a 76 milioni di euro fino alla scadenza del contratto intervenuta nel maggio 2020».

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