Il caso

«Plafoniere d'oro» alla Regione Puglia: assolti ingegnere e architetto

«Il fatto non sussiste»: contestati i reati di falso e truffa aggravata, il costo sarebbe stato gonfiato aggiungendo spese non dovute

BARI - Il gup del Tribunale di Bari Ilaria Casu ha assolto “perché il fatto non sussiste” l'ingegner Domingo Sylos Labini e l'architetto Luigi Mirizzi dalle accuse di falso e truffa aggravata per la nota vicenda delle “plafoniere d'oro” della Regione Puglia.

La Procura aveva chiesto l'assoluzione dal reato di falso e la condanna al minimo della pena per la contestata truffa, ma il gup – al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato - ha integralmente accolto la tesi dei difensori, gli avvocati Tommaso Barile e Stefano Starita. Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni.

Stando all’accusa il costo delle plafoniere sarebbe stato gonfiato aggiungendo costi aggiuntivi non dovuti.
Le indagini della Guardia di finanza erano partite da un esposto del Movimento 5 Stelle Puglia. La Regione Puglia si era costituita parte civile per il solo danno morale.

LE PAROLE DI EMILIANO

«Esprimo la mia soddisfazione per la assoluzione con formula piena dell’Ingegnere Domingo Sylos Labini e dell’Architetto Luigi Mirizzi da ogni accusa relativa alle cosiddette 'plafoniere d’orò della nuova sede del Consiglio regionale. Dopo anni di sofferenze e di ingiusta compromissione della loro immagine professionale e personale, la magistratura ha restituito ai due professionisti l’onore e la serenità». Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
«Avendo personalmente rivisto ogni loro atto - dice - sapevo che nulla di illecito o dannoso era accaduto. Mi dispiace che l'ingegnere Antonio Pulli sia deceduto prima di vedere questa giornata e senza ottenere in vita la giustizia cui aveva diritto. Questa vicenda, nata da una denuncia di una consigliera regionale che riteneva in questo modo di aver scoperto chissà quale malaffare, a costo di ledere anche l’immagine della Regione Puglia accusata di non avere adeguatamente vigilato, insegna la necessità di non strumentalizzare a fini politici la normale dinamica delle procedure e di evitare, prima delle sentenze, di ritenere la colpevolezza di persone che hanno realizzato in pochi anni un’opera pubblica che ha ridato dignità all’assemblea regionale della Puglia, e consentito il risparmio di decine di milioni di euro di fitti passivi, realizzando una sede istituzionale a basso consumo energetico che ha diminuito in modo significativo le emissioni di CO2».

Laricchia (M5S): “Il risultato più importante è aver fatto risparmiare 300.000 euro ai pugliesi”

«La sentenza di assoluzione dei due responsabili dei lavori per la nuova sede del Consiglio regionale, in attesa delle motivazioni, segnala che il giudice non ha ritenuto sussistenti elementi di responsabilità a carico degli imputati. Questo non significa che il fatto, ovvero l'aumento del costo delle plafoniere, fosse insussistente, tanto che dopo la mia denuncia il prezzo delle stesse è stato riportato al reale valore di mercato». Lo dichiara la consigliera regionale del M5s Puglia, Antonella Laricchia, che aveva fatto partire l’inchiesta sulle cosiddette plafoniere d’oro attraverso una denuncia.

«La stessa Regione - aggiunge - su incarico di Emiliano si è costituita parte civile nei confronti delle stesse persone cui il presidente ha ora fatto i complimenti per l’assoluzione. Nel 2018 ho presentato l’esposto ad Anac e Corte dei Conti per chiedere di fare chiarezza sulle spese per le plafoniere e altri materiali, e solo grazie a quell'esposto è stato evitato un possibile danno erariale di oltre 600mila euro, perché le plafoniere sono state pagate per il reale valore di mercato e non 637 euro al pezzo. Ho fatto risparmiare 300.000 euro di soldi pubblici e questa per me è la cosa più importante».

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