Economia
Sos stalle in Puglia: «Foraggio distrutto dal maltempo e i prezzi aumentano»
L'allarme di Coldiretti che denuncia le ripercussioni dei temporali di maggio e giugno
Sos stalle in Puglia. Il maltempo di maggio e giugno ha distrutto il 60% del foraggio destinato agli allevamenti, ma si è dimezzata anche la produzione di mais in Italia negli ultimi 20 anni a causa dei costi di produzione, dei cambiamenti climatici e delle importazioni dall’estero che espongono gli allevatori alle conseguenze delle tensioni internazionali come la guerra in Ucraina.
A denunciarlo è Coldiretti Puglia in occasione della Fiera agricola e Zootecnica di Montichiari (Brescia). «Il mais, base della dieta per gli allevamenti da latte e da carne che riforniscono di prodotti le dispense delle famiglie italiane, vive una crisi profonda - spiega Coldiretti - con le superfici scese da 1,06 milioni di ettari nel 2000 a poco più di 500.000 ettari nel 2023 e la produzione di granella passata nello stesso periodo da 10,2 milioni di tonnellate a 5,2 milioni di tonnellate.
Il rischio è l’ulteriore aumento del costo dei mangimi. «In 3 anni in Puglia hanno già chiuso quasi 300 stalle, con l’emergenza economica – insiste Coldiretti Puglia – che mette a rischio la stabilità della rete zootecnica, importante non solo per l’economia ma perché ha una rilevanza sociale e ambientale perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate».
Va garantita la stabilità del settore lattiero. In Puglia c'è un patrimonio di formaggi unico al mondo da difendere – riferisce la Coldiretti regionale - con ben 4 formaggi Dop, la burrata di Andria Igp e 17 specialità riconosciute tradizionali dal MIPAAF, con le specialità provenienti dalla Puglia come il Canestrato leccese, il Caciocavallo podolico Dauno, il Caciocavallo della Murgia».
«Difendere la filiera dell’allevamento italiano - conclude Coldiretti - significa sostenere un sistema fatto di animali, ambiente e soprattutto persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni, anche in aree difficili».