assemblea
Puglia, Emiliano lancia De Santis per il congresso Pd
Il governatore punta sul dirigente barese per una segreteria regionale «unitaria»
BARI - Una assemblea partecipato, con quattrocento tra amministratori, dirigenti di partito e sindacato, oltre ad uno zoccolo duro della sinistra popolare: Michele Emiliano, con un evento promosso da Domenico De Santis e da Ubaldo Pagano, ha lanciato lo sprint dell’area Bonaccini per il congresso nazionale e ha mandato un segnale conciliante e unitario in vista della conta regionale. Per la successione del segretario pugliese Marco Lacarra il governatore ha raccolto la disponibilità dello stesso De Santis a guidare un percorso unitario («Domenico, preparati, hai davanti delle belle e lunghe maratone»), ma lo presenta tra le righe e con prudenza («costruire un progetto politico e come giocare a Shangai»). Davanti ad una platea di svariati sindaci, assessori, consiglieri comunali e amministratori delle partecipate (da Antonio Vasile di Adp a Piero De Nicolo di Arca Puglia) il presidente pugliese ha puntualizzato la rilevanza della campagna per la segreteria al fianco di Bonaccini: «Finora chi ha governato il partito a Roma o ci ha creato problemi o ci ha ignorato. Ora speriamo di avere qualcuno che ci ascolti». E dalla Sicilia (dove era in tour tra Capaci e Palermo) il governatore modenese è intervenuto con un collegamento telefonico, salutando i presenti e ricordando che la sua assemblea barese «ha portato bene al Bari, che ha battuto 4-1 il mio Modena…».
Emiliano lo ha ringraziato elogiandone la «lealtà» e l’impegno nel frenare la riforma autonomista promossa dal ministro leghista Roberto Calderoli. E proprio sul regionalismo ha rivendicato il ruolo della Puglia: «Da vent’anni giochiamo in Coppa Campioni. Prima era Tatarella a prendere i nostri ingegneri e a farli assessori. Adesso sull’autonomia siamo noi a mediare. Noi pugliesi abbiamo spiegato ai Pd del Nord che questa proposta non funziona. E su questa posizione (critica, ndr) è la condizione per il sostegno del Sud» alla candidatura Bonaccini. Sulla Schlein («che pure piace a molti compagni») ha chiosato: «Elly è una persona meravigliosa. Ha tempo per crescere e fare un percorso». Il nodo politico, infatti, passa anche dal fattore "esperienza": «Stefano è una garanzia: ha fatto il sindaco, è governatore, ha guidato la conferenza Stato-Regioni».Il capitolo alleanze: per Emiliano a Foggia è in atto un percorso naturale di sintonia con i 5S, «con un programma contro le mafie», mentre con Azione il dialogo è chiuso. «Il partito di Calenda ha fatto un atto violento contro di noi, prendendo due consiglieri dem e costituendo il gruppo regionale. Si tratta di un atto ostile e per noi con Azione la partita è chiusa. Se qualcuno fa gruppi calendiani nei Comuni, sappia che non potrà stare con noi».«Ho incontrato il console Usa - racconta ancora Emiliano -. Mi ha detto che la premiership della Meloni apre spazi per le donne in Italia. Bene, ma la vittoria della leader di Fdi è stata possibile grazie agli errori del Pd». L’ultima considerazione è sul rapporto con Decaro: «Con Antonio ci siamo presi la responsabilità di fare insieme questo percorso» per Bonaccini segretario. Un segnale di pace e armonia dopo le scintille per la legge regionale allunga mandato (sgradita al leader Anci).