I fondi
Fsc, la Regione spinge sull’attuazione: vertice con le agenzie per i progetti
Priorità a case popolari e reti idriche. Alle residenze universitarie 80 milioni
BARI - Pezzi della maggioranza e dell’opposizione protestano per le scelte effettuate nell’individuazione degli interventi. Ma sul Patto per la Puglia la Regione accelera la messa a terra dei progetti e trovarsi pronta alla disponibilità materiale dei fondi che arriverà dopo la delibera del Cipess e la relativa registrazione da parte della Corte dei conti: se ne riparlerà dopo gennaio.
In questi giorni gli uffici del capo di gabinetto del governatore Michele Emiliano, Giuseppe Catalano, stanno convocando i vertici di Aqp, Consorzi di bonifica e Adisu, ma anche le ex Province e i rappresentanti delle società concessionarie dei servizi di trasporto. Sono i soggetti pubblici che dovranno gestire una quota importante (pari a circa 1,5 miliardi) dei 6 miliardi complessivi che arrivano da Fsc e dal Poc (il Programma operativo complementare). I primi hanno in pancia i grandi interventi infrastrutturali che vanno dalle reti idriche alle strade (di competenza provinciale), dalle residenze universitarie (Adisu) agli alloggi popolari (Arca). Ai concessionari fanno invece capo gli 80 milioni per l’acquisto di bus a basso impatto ecologico, che si sommano ai 20 milioni destinati all’acquisto di treni a idrogeno. La Regione intende fare il punto rispetto alle procedure di affidamento degli interventi previsti: quali sono già cantierabili, quali richiedono integrazioni progettuali o del quadro economico, così da fissare un cronoprogramma che consenta la pubblicazione dei bandi non appena saranno materialmente disponibili le risorse. Adisu (l’Agenzia per il diritto allo studio) ha ad esempio da gestire 80 milioni (101 se si considerano i fondi destinati a borse di studio) che andranno a tutte le province con lo scopo di riqualificare immobili al fine di costruire nuove residenze universitarie: l’ex ospedale militare e l’ex caserma Magrone a Bari, l’ex distretto militare a Foggia, la ex sede della cassa mutua artigiani a Brindisi, più l’ampliamento della De Giorgi a Lecce.
Tra i beneficiari dei fondi c’è anche Aeroporti di Puglia titolare di 30 progetti per un totale di circa 55 milioni di euro. Riguardano in primis gli scali di Bari e Brindisi, ma sono previsti interventi anche su Foggia (cinque) e uno anche su Grottaglie. La «spa» controllata dalla Regione ha però una sua autonomia gestionale e una gestione più efficiente delle procedure che non richiede supervisione così stretta.
Le polemiche, comunque, non si placano. «Ci sono opere calate dall’alto in ordine sparso - secondo i consiglieri di centrosinistra Mennea, Clemente e Mazzarano - che assomigliano molto a vere e proprie marchette elettorali. Alcuni territori sono stati premiati a discapito di altri». «Spiace constatare - dice Pierluigi Lopalco (Pd) - che non risulta alcuna traccia di un processo democratico aperto e trasparente». Il capogruppo dem Paolo Campo ha una diversa sfumatura: «L’importanza strategica di Fsc non si discute, si può e si deve criticare l’incursione campanilistica operata dal centrodestra pugliese con il placet dell’ex ministro Raffaele Fitto».