L'intervista

D'Attis: «Dubbi sul racconto del governatore Emiliano. Sentiremo Decaro ma non a breve»

Michele De Feudis

«Quello che è accaduto a Bari, con l’inchiesta “Codice interno”, restituisce di contro un quadro inquietante della presenza della mafia in città ancora molto attiva»

Mauro D’Attis, vicepresidente della antimafia, quale Puglia emerge dalle dichiarazioni di Michele Emiliano?

«Il presidente descrive una regione dell’antimafia che conosciamo tutti, alla quale - chi più e chi meno - hanno contribuito tanti attori politici e non solo. Quello che è accaduto a Bari, con l’inchiesta “Codice interno”, restituisce di contro un quadro inquietante della presenza della mafia in città ancora molto attiva. Si tratta di un radicamento di una organizzazione mafiosa che è riuscita anche ad infiltrarsi in settori dell’amministrazione comunale, come emerge dalle carte giudiziarie che hanno riguardato l’azienza ex muncipalizzata Amtab. Il racconto di Emiliano non corrisponde quindi in pieno alla realtà».

Come ha spiegato il governatore i casi salienti oggetto dell’audizione, dalla visita alla sorella del boss Capriati alla querelle sui messaggini inviati ad Alfonsino Pisicchio, poi arrestato?

«Le risposte sono tutte pubbliche. E credo che tutti si siano accorti che la versione data della visita a casa della Capriati ancora una volta diversa da quelle offerte in precedenza. Ha minimizzato l’incontro con la famiglia del boss, come se tutti i sindaci possono andare a fare queste performance, dai capibastone locali...»...

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