Trasporti

Il mistero delle rotte Ita agita la Regione Puglia: che fine faranno gli «slot» su Linate?

Marisa Ingrosso

Sentiti i vertici di Aeroporti. Ogni compagnia deve utilizzare almeno l’80% delle bande orarie assegnate, altrimenti si ridistribuiscono fra le altre compagnie

Un nuovo mistero s’aggira per la Puglia, il mistero dell’intoccabilità degli slot di Ita, cioè le bande orarie in cui le è permesso atterrare e decollare. Ieri il presidente Fabiano Amati (Azione) ha chiesto chiarimenti introducendo i lavori e durante l’audizione dei vertici di Aeroporti di Puglia, incluso il presidente di Adp Antonio Maria Vasile. Il consigliere regionale e coordinatore provinciale Brindisi di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli, l’ha chiesto una due tre quattro enne volte. Sempre riformulando la domanda che, sostanzialmente, è questa qui: visto che Ita ha deciso di tagliare le rotte Brindisi-Roma e Brindisi-Milano, i relativi slot possono essere occupati da un’altra compagnia o i pugliesi devono subire queste decisioni e stare zitti e buoni?

Multiformi le risposte fornite in I Commissione Bilancio e programmazione (sul finire è giunta anche l’assessora Trasporti e Mobilità sostenibile Anna Maurodinoia). Secondo il responsabile del commerciale di Adp, Patrizio Summa, premesso che «il trasporto aereo è un settore liberalizzato e c’è una forte competizione tra vettori e tra aeroporti e, quindi, tra territori», e premesso che Adp fa «una politica commerciale di incentivazione e non sussidio», cioè non si ripaga la compagnia per un aereo che viaggia vuoto, se «un vettore volesse un attivare un volo su alcuni aeroporti cosiddetti coordinati, come Bari e Brindisi, è necessario verificare se quello slot, quella finestra oraria sia libera, perché c’è un regolamento Ue che stabilisce come si assegnano gli slot...

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