Lo sciopero dei prof
Gli studenti di Potenza si sentono penalizzati
I docenti: occasione irripetibile, questione di dignità
POTENZA - Sono 41 i docenti dell’Università di Basilicata che hanno aderito allo sciopero nazionale per chiedere lo sblocco degli stipendi. Inevitabili gli effetti sull’attività didattica: salta il primo appello degli esami in calendario per questa sessione. Gli studenti si sentono penalizzati: «La verità - sottolinea Sebastiano Greco, presidente del Consiglio studenti al Senato accademico - è che il bersaglio doveva essere il Ministero ma i veri penalizzati siamo noi studenti».
Le ragioni dei docenti: «È un’occasione irripetibile per far capire a tutti, una volta per tutte, che i docenti universitari italiani non sono più disposti a farsi delegittimare in tutte le sedi, vedendo la propria dignità messa sempre sotto attacco – spiega il professor Umberto Petruccelli, della Scuola di ingegneria dell’Unibas -. Vogliamo dire basta agli stipendi bloccati con effetti perenni, al taglio delle risorse necessarie per far progredire il personale in servizio per permettere ai giovani di accedere alla carriera universitaria, ad una burocrazia quasi sempre inutile che sottrae tempo prezioso alla didattica e alla ricerca, alle valutazioni effettuate con metodi discutibili, alla mortificazione del diritto allo studio, insomma siamo stanchi di vivere in un clima di lavoro avvelenato di lotta fra poveri».
Per i promotori della mobilitazione i docenti avrebbero bisogno anche di «assistere ad uno sblocco definitivo delle classi e gli scatti ad all’apertura di un cospicuo numero di concorsi ad associato, ad ordinario e a ricercatore di tipo B». Ma la pacifica protesta punta a chiedere maggiore attenzione alle università da parte del Governo. «Chiediamo - dice la professoressa Anna Maria Salvi, docente del Dipartimento di Scienze - che vengano assegnate risorse adeguate per la ricerca scientifica, con la predisposizione di piani di investimento che allinei la quota di pil destinata alla ricerca a quella dei principali Paesi dell'Unione europea». [al.boc.]