energia e ambiente
I conti del petrolio secondo i sindaci
centro olio di viggiano I timori della Val d'Agri. Domani Pittella illustra i risultati del "tavolo"
di Pino Perciante
VIGGIANO - Il greggio fuoriuscito dall’incidente del Centro oli di Viggiano potrebbe essere molto di più delle 400 tonnellate valutate dalla compagnia petrolifera. «Dalle carte che la stessa Eni ha inviato al Comune – spiega il sindaco di Grumento Antonio Imperatrice - risulta che fino ad ora a Fosso del Lupo sono state aspirate oltre quattromila tonnellate di liquido inquinato. Una quantità analoga è stata aspirata dai vari pozzetti dentro e fuori l’impianto. Molto probabilmente le 400 tonnellate a cui si fa riferimento sono quelle di olio vero».
A sentire, quindi, il primo cittadino di Grumento, le autobotti a cui è stato affidato il compito di aspirare il petrolio fuoriuscito dalla falla apertasi in uno dei serbatoi dello stabilimento avrebbero pompato, fino ad ora, circa 8.000 tonnellate di liquido inquinato. Durante il “tavolo” tecnico di giovedì scorso al ministero dell’Ambiente, Eni ha spiegato che lo sversamento è durato da agosto a novembre 2016. Ma su questo punto Imperatrice non nasconde alcune perplessità: «se la perdita è terminata a novembre, come mai il petrolio è finito nel depuratore di Viggiano solo a febbraio, vale a dire tre mesi dopo?». A dare una risposta a questa domanda ci penserà, si spera, l’ispezione straordinaria decisa al ministero dell’Ambiente. Al Centro Olio, infatti, torneranno i tecnici di Ispra , istituto alle dipendenze del dicastero, e di Arpab, l’agenzia per l’ambiente della Regione, per fare nuovi controlli. Le verifiche avranno luogo dopo il 20 di maggio.
Intanto, Imperatrice non nasconde i timori: «L’incidente è grave – afferma – e temiamo per la salute del fiume Agri che si riversa nella diga del Pertusillo, anche se ad oggi gli esiti delle analisi eseguite da Arpab sono rassicuranti. Il fiume non sembra essere in pericolo. Mentre non si conoscono ancora i risultati degli esami sui terreni agricoli sequestrati e sulle falde». Comunque, per l’incidente al Centro oli il comune di Viggiano si appresta a far partire una denuncia alle autorità competenti e in caso di processo si costituirà parte civile. Un processo che potrebbe sovrapporsi a quello già in corso a seguito dell’inchiesta giudiziaria dell’anno scorso.
E intanto l’Eni prevede che la riapertura dell’impianto (dopo il blocco disposto dalla Regione il 15 aprile) potrebbe avvenire a giugno, con due serbatoi con doppio fondo. Ad annunciarlo è stata la stessa compagnia petrolifera nel corso di un incontro con le aziende dell’indotto. Durante la riunione è stata la stessa società ad evidenziare la possibilità di una riapertura il mese prossimo, visto che il 25 maggio dovrebbero terminare i lavori per la realizzazione del secondo serbatoio con doppio fondo.
Domani il presidente Marcello Pittella incontrerà i giornalisti per fare il punto sulla situazione, per illustrare nel dettaglio i risultati del “tavolo” tecnico del 4 maggio scorso al ministero dell’Ambiente e riferire sulla quantificazione di greggio disperso.