sanità

Il San Carlo perde pezzi gastroenterologia, addio

Trasferimento a Matera a seguito di un accordo con l'Asm. Resta qui la gestione dello screening colon retto

L'ospedale regionale San Carlo è in ridimensionamento o è in atto una sorta di strategia di riposizionamento nello scacchiere della sanità regionale delle Unità Operative? L'allarme è scattato da un po’ di tempo e tutte le operazioni che tendono a riconfigurare reparti o capofila dei dipartimenti sono sotto la lente d'ingrandimento di chi segue la sanità costantemente. Dopo le «rumorose» dimissioni del dottor Enrico Mazzeo dal San Carlo, efficaci da agosto prossimo, in segno di protesta rispetto a quella che il medico stesso ha dichiarato di ritenere una tendenza verso il ridimensionamento di fatto della sua Senologia a favore di quella del Crob di Rionero.

Quest’ultima, al momento, pare abbia i numeri sulla soglia di accesso per giustificare la tenuta del reparto, anche perché al San Carlo si eseguono più interventi. Ora si parla di una delibera del San Carlo, la n 2017/00227 del 31 marzo 2017, che prevede, in seguito a un accordo con l'Azienda Sanitaria Matera, come si legge nella delibera, «la soppressione della struttura complessa dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo in favore dell’istituenda Struttura complessa dell’Asm, secondo i termini dell’accordo raggiunto tra le due Aziende, la Struttura Complessa Interaziendale (Sic) di Gastroenterologia». In pratica, la direzione della gastroenterologia regionale viene spostata a Matera nonostante la gestione dello screening regionale del colon retto resti a Potenza.

Tutto questo movimento in qualche modo «spaventa» chi ha sempre visto nel San Carlo la struttura deputata a offrire tutti i servizi e quantomeno di qualità accettabile. Anche perché per condizione geografica Potenza, essendo distante dai grandi centri, ha sempre avuta la necessità di avere un suo ospedale che servisse anche tutto l'hinterland di tutti i servizi necessari. Diversamente da Matera distante pochi chilometri Bari, dotata di diverse grandi strutture ospedaliere pubbliche e private e ora anche Altamura con il suo nuovissimo ospedale. Capire i «giochi» dell'organizzazione sanitaria regionale è sempre più difficile. Com'è noto, il mondo della salute è complesso ed è fatto anche di interessi campanilistici e di bottega, spesso legati anche ai movimenti della gestione politica. Molti fra i tecnici e anche nell'opinione pubblica si domandano: dove va l'ospedale regionale San Carlo? Si sta assistendo davvero a un ridimensionamento?

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