il caso
Potenza, grazie al progetto di efficientamento energetico le bollette potrebbero essere dimezzate
Non pochi i vantaggi per il Comune dal progetto del ponte attrezzato e del relativo parcheggio messo a punto dalla Società energetica lucana
POTENZA - Bolletta dimezzata, costo dell’energia a prezzi calmierati ed interventi di manutenzione che miglioreranno la struttura esistente. Non sono pochi i vantaggi che potrebbe ottenere il Comune di Potenza dal progetto di efficientamento energetico del ponte attrezzato e del relativo parcheggio messo a punto dalla Società energetica lucana nell’ambito della programmazione legata ai fondi regionali. Il progetto era nato nel 2021 ma, poi, si era fermato per alcune questioni burocratiche. Ora è stato ripreso in mano e, forte di una accelerazione voluta sia dall’Amministrazione comunale sia dai vertici di Sel, potrebbe vedere l’avvio dei lavori entro la fine di quest’anno.
Due milioni di euro lo stanziamento previsto per un intervento che modificherebbe in maniera sostanziale il futuro del ponte attrezzato di Potenza, l’esteso sistema di scale mobili che collegano i rioni Poggio Tre Galli, Cocuzzo e Rione Risorgimento con il Centro storico della città. Inaugurate nel 2010, si estendono per 600 metri e con le altre scale mobili sparse lungo la città rendono il sistema potentino il più lungo d’Europa, secondo solamente a quello di Tokyo. Di qui, l’idea di renderle sostenibili dal punto di vista energetico attraverso una programmazione articolata su due interventi: il primo sul ponte con la sistemazione di pannelli fotovoltaici ed alcuni interventi di manutenzione sulle coperture delle scale mobili, il secondo, invece, sul parcheggio sottostante il ponte con la sistemazione sempre di pannelli fotovoltaici.
In questo modo, dunque, non solo sarà possibile abbattere la bolletta del ponte attrezzato di circa il 50 per cento (al momento il costo dell’energia per il ponte si aggira intorno ai 70mila euro l’anno) e la struttura potrà essere migliorata anche con interventi di manutenzione ma il surplus di energia che sarà prodotto potrà essere venduta, per 25 anni, da Sel al Comune di Potenza ad un prezzo calmierato, decisamente al di sotto del prezzo di mercato. Una volta ottenuta l’energia ad un prezzo vantaggioso, poi, questa potrà essere impiegata per la pubblica illuminazione (tra le idee in corso di valutazione anche l’illuminazione delle aree pubbliche di via Mazzini e di via Tammone).
Insomma, un’opera strategica motivo di orgoglio per l’amministratore unico della Società energetica lucana, Luigi Modrone. «È una grande soddisfazione perché siamo arrivati al dunque» commenta Modrone che assicura che, una volta definito l’iter, i lavori potrebbero partire entro la fine dell’anno ed essere conclusi entro sei mesi sul parcheggio ed entro un anno al massimo sul ponte attrezzato. Ed a ribadire l’importanza dell’intervento è anche l’assessore comunale alla Mobilità, Francesco Giuzio. «Essenzialmente l’accordo è tra il Comune e Sel ed è un progetto che è all’attenzione dell’Amministrazione comunale dal 2021 – spiega Giuzio - L’intervento è di un milioni e duecentomila euro e prevede l’efficientamento energetico tramite la posizione di pannelli fotovoltaici su entrambe le rampe dell’opera: da quelle che vanno dalla Fondovalle a via Tammone a quelle che vanno dalla Fondovalle a via Mazzini.
L’Interventi ci consente di ristrutturare la copertura, di fare manutenzione all’impianto che quest’anno compie 15 anni ed è a metà del suo percorso di vita. L’intervento è stato tra i primi obiettivi della nuova Amministrazione ed abbiamo voluto capire perché si era arenato. Ora l’ufficio Mobilità ha revisionato il progetto che Sel aveva proposto, facendo delle migliorie ed in queste settimane gli uffici di Sel stanno predisponendo le misure volte a ripresentare il progetto. Noi siamo pronti per la parte burocratica – aggiunge l’assessore - Quello che ci sarà è un risparmio sul costo energetico del ponte perché Sel venderà i chilowatt in più al Comune di Potenza ad un prezzo competitivo rispetto al mercato e poi il Comune deciderà come impiegare l’energia. Si potrebbe creare una comunità energetica per le famiglie a reddito più basso o alimentare strutture pubbliche. Valuteremo la scelta in base a quale importo si potrà avere».