la polemica
Potenza per mesi senz’acqua, ma le bollette aumentano del 72%
L'ira di Federconsumatori. Acquedotto: costi di gestione alti
POTENZA - Dal 2016 al 2024 il costo del servizio idrico a Potenza è aumentato “oltre misura” arrivando ad un incremento del 72%. È questo uno dei dati emersi dal XVI Rapporto nazionale sulle tariffe idriche, realizzato da Federconsumatori con la collaborazione della Fondazione Isscon, e presentato ieri a Firenze. In particolare, dal dossier è emerso come dall’analisi della variazione percentuale delle tariffe 2024 - su un consumo ipotetico di 150 metri cubi di acqua per un nucleo familiare di tre persone – rispetto al 2016 è stato rilevato un aumento “oltre misura del costo del servizio a Potenza del più 72%” passando – a parità di consumo medio - dai 240, 52 euro del 2016 ai 413,71 del 2024. Questo mentre a fronte di un consumo di 182 metri cubi di acqua, Potenza con una spesa di 503,96 euro si piazza al decimo posto nella graduatoria dei capoluoghi di regione. Criticità in base al dossier di Federconsumatori si registrano anche sul fronte delle infrastrutture. “Le infrastrutture idriche stanno subendo un significativo processo di invecchiamento e deterioramento, contribuendo fortemente alle dispersioni lungo la rete: oltre il 60% delle tubature è stato posizionato infatti oltre 30 anni fa, mentre il 25% supera addirittura i 50 anni – continua la relazione - In 9 Regioni si supera il dato nazionale, tra cui la Basilicata con il 65,5%. Con riferimento ai capoluoghi di provincia, le condizioni di massima criticità si verificano a Potenza (71%), Chieti (70,4%) e L’Aquila (68,9%)”.
“Un aumento del 72% nel costo del servizio idrico nella città di Potenza è un dato significativo e preoccupante. Questo incremento così elevato potrebbe riflettere una combinazione di fattori, tra cui l’aumento dei costi di gestione e manutenzione delle infrastrutture idriche, l’investimento in nuove tecnologie o infrastrutture per migliorare la qualità dell’acqua, e l’inflazione generale – commenta il presidente di Federconsumatori Basilicata, Michele Catalano -Questo rialzo potrebbe avere un impatto considerevole sulle famiglie e le imprese locali. È importante che le autorità locali e i gestori del servizio idrico lavorino insieme per trovare soluzioni”.
A ribattere precisando che i calcoli fatti da Federconsumatori non sono corretti è Acquedotto lucano. “La gestione del Servizio idrico integrato in Basilicata è particolarmente complessa a causa delle caratteristiche geografiche e morfologiche del territorio- sottolinea l’amministratore unico Alfonso Andretta – C’è un sistema di infrastrutture che include circa 15mila chilometri di reti idriche e fognarie, oltre alla gestione di numerose sorgenti, pozzi, potabilizzatori, serbatoi, impianti di depurazione e, soprattutto, 227 impianti di sollevamento idrico, 128 impianti di sollevamento fognario. Tutti questi fattori incidono significativamente sui costi operativi del Sii. Naturalmente, la tariffa del Sii è determinata tenendo conto dei costi di gestione sostenuti per garantire il servizio. Le modalità di calcolo delle tariffe sono definite dall’Arera e l’Egrib stabilisce la tariffa, che viene poi approvata da Arera e applicata da Acquedotto Lucano”.