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Dighe lucane piene: in Puglia e Basilicata un’estate senza pensieri

 
Giuseppe Pomarico

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Giuseppe Pomarico

Diga del Basentello

Le sei dighe accolgono circa 440 milioni di metri cubi d’acqua, solo una dozzina in meno dello scorso anno

Lunedì 04 Aprile 2022, 13:34

POTENZA - Sorpresa: quasi tutte le dighe della Basilicata sono piene. Un’ottima notizia, sicuramente non scontata, tenuto conto che da gennaio, come nel resto d’Italia, è piovuto meno del normale anche in Basilicata e in Puglia. A novembre e dicembre scorsi, invece, le precipitazioni sono state abbondanti, in particolare lungo il settore tirrenico ed appenninico, permettendo così alla maggior parte degli impianti di raggiungere già a fine 2021 il massimo livello di invaso consentito.

Oggi le sei dighe lucane raccolgono circa 440 milioni di metri cubi d’acqua, appena una dozzina in meno dello scorso anno. Nonostante le limitazioni alla capacità d’invaso imposte dal Ministero, si tratta di una disponibilità più che sufficiente per rispondere la prossima estate ai bisogni del potabile e alle richieste del settore agricolo ed industriale di Puglia e Basilicata.
Analizziamo la situazione nel dettaglio. A Senise il livello delle acque raggiunge attualmente il livello massimo consentito di 240,10 metri sul livello del mare, pari ad oltre 272 milioni di metri cubi d’acqua. Siamo sulle stesse cifre di un anno fa. Da mesi però, qui come altrove, prosegue un rilascio programmato, così da permettere al lago di non superare la soglia consentita. A distanza di anni, infatti, non sono ancora stati ultimati i lavori di impermeabilizzazione e di consolidamento previsti lungo tutta la parete di sbarramento. Un vero peccato, tenendo conto che il Sinni ed il Serrapotamo, col Pollino carico di neve, da qui a maggio inoltrato avrebbero certamente consentito di raccogliere altre decine e decine di milioni di metri cubi d’acqua che invece ora finiranno in mare.

Discorso simile anche per il Pertusillo. Qui oggi sono presenti poco più di 95 milioni metri cubi pari ad una quota d’invaso di 524,57 metri sul livello del mare. La buona notizia è che, a partire dallo scorso 1 di aprile, i tecnici hanno aumentato la soglia massima d’accumulo, portandola a 527 metri, pari ad una quota lorda di oltre 124 milioni di metri cubi. Ciò permetterà al lago di aggiungere almeno un’altra decina di milioni di metri cubi a quelli già presenti, garantendo soprattutto alla Puglia più acqua rispetto allo scorso anno.

Anche la diga del Camastra ha raggiunto da mesi il livello di massimo invaso. Addirittura qui le paratie sono state aperte già ad inizio dicembre del 2021, dopo che le abbondantissime piogge cadute durante il mese di novembre avevano permesso di raggiungere rapidamente i 524,60 metri sul livello del mare consentiti, pari a poco più di 9 milioni di metri cubi d’acqua. Ancora per settimane, quindi, la diga dovrà essere ripetutamente liberata dall’acqua in eccesso.

Stessa situazione, se non addirittura peggiore, nell’invaso del Basentello. Qui, tra le proteste generali degli agricoltori e non solo, il lago nei mesi scorsi è stato letteralmente svuotato per rispondere alle limitazioni tecniche imposte dal Ministero. Il livello ora viene mantenuto obbligatoriamente al di sotto degli 8-9 milioni di metri cubi, ben al di sotto dei 28 teoricamente consentiti all’impianto. La speranza è che i fondi del Pnrr permettano al più presto di risolvere tutte queste criticità, consentendo così a tutte le dighe di tornare a pieno regime.

L’unico grande invaso non soggetto a limitazioni resta quello di San Giuliano: sono presenti poco più di 53 milioni di metri cubi d’acqua, praticamente gli stessi dello scorso anno. Siamo su valori leggermente inferiori alle medie storiche per l’inizio della primavera. Il lago di Gannano, infine, raccoglie la stessa acqua dello scorso anno e sarà gradualmente riempito nelle prossime settimane.

Dicevamo dell’anomalo andamento pluviometrico che ha interessato anche l’area lucana. Nel primo trimestre dell’anno infatti, fatta eccezione per questa ultima settimana, il calo è stato sensibile, in particolare sul Lagonegrese (-30%), sull’area jonica e sul Materano (-40%). Ma le piogge di fine 2021, come dicevamo, avevano comunque già riempito gli invasi, permettendo fin da ora, dati alla mano, di affermare che avremo un’estate senza... rubinetti a secco.

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