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A Lauria inaugurato l’albero della sicurezza dopo i tre lucani morti sul lavoro

 
Mariapaola Vergallito

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Mariapaola Vergallito

A Lauria inaugurato l’albero della sicurezza dopo i tre lucani morti sul lavoro

Frutto dell’ingegno dell’artista Francesco Sbolzani è stato realizzato grazie all’impegno della sede territoriale di Senise dell’ANMIL

Martedì 24 Dicembre 2024, 10:40

LAURIA - Un albero di Natale decisamente fuori dal comune, privo delle tradizionali luci ma decorato con caschi da cantiere, come Memoria e monito, contro il sacrificio estremo di chi perde la vita sul posto di lavoro. L’opera è stata installata a Lauria per sensibilizzare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’iniziativa, chiamata «Un albero per la sicurezza», è frutto dell’ingegno dell’artista Francesco Sbolzani ed è stata realizzata grazie all’impegno della sede territoriale di Senise dell’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro). Questo progetto unico nel suo genere, che adesso è arrivato anche in Basilicata, ha potuto prendere forma grazie al prezioso sostegno della Fondazione ANMIL «Sosteniamoli subito». Promossa dal 2022 per tutto il periodo natalizio, l’iniziativa punta a fare memoria delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori morti sui luoghi di lavoro e a tenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro.

La cerimonia di inaugurazione ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente della sede Anmil di Senise, Franco Di Sanzo, del sindaco di Lauria, Gianni Pittella e di altri rappresentanti istituzionali e non solo.

L’iniziativa arriva in un momento particolarmente drammatico per la Basilicata, una regione che sta vivendo un incremento preoccupante delle cosiddette «morti bianche». Solo nell’ultimo mese, il bilancio delle vittime sul lavoro si è aggravato con tragici episodi che hanno lasciato sgomente intere comunità.

E, simbolicamente, su quell’albero c’erano anche i caschi di Agostino Vita, di Villa d’Agri, deceduto a 57 anni il 26 novembre scorso mentre lavorava nel Palazzo di Giustizia di Potenza; Giuseppe Schettino, di Viggianello, morto a 51 anni in un incidente sul lavoro nel bolognese; Gerardo Pepe e Franco Cirelli, rispettivamente di Sasso di Castalda e Cirigliano, scomparsi tragicamente a 45 e 50 anni nella tragedia di Calenzano dell’esplosione del deposito Eni; e infine Salvatore Briamonte, di 65 anni, originario di Sant’Arcangelo, morto in un cantiere in provincia di Sondrio.

Dietro ogni nome si cela una storia di sacrificioe lavoro, di famiglie distrutte e comunità in lutto. L’albero di Natale, con i suoi caschi simbolici, rappresenta un monito visivo e un invito alla riflessione, ricordando a tutti che la sicurezza sul lavoro non può e non deve mai essere trascurata.

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