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Crollo delle iscrizioni all’Università in Basilicata: - 24,6%

 
ANTONELLA INCISO

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ANTONELLA INCISO

Crollo delle iscrizioni all’Università in Basilicata: - 24,6%

Fuga degli studenti dall’Ateneo lucano: chi raccoglie l’allarme? Potenza perde anche due posti nella graduatoria nazionale

Domenica 21 Aprile 2024, 15:35

POTENZA - Un calo del 24,6 per cento delle iscrizioni secondo i dati dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca riferiti al 2023 ed un calo di due posti, rispetto al 2021, della classifica sui Piccoli atenei italiani. I numeri per l’Università degli studi della Basilicata disegnano un orizzonte in chiaroscuro. Tra la fuga degli studenti che riguarda quasi tutti gli atenei del Sud (con lo studio di Mediobanca che prevede un terzo di studenti in meno nei prossimi 17 anni) e la competizione delle Università telematiche (con una crescita degli iscritti del 5 per cento l’anno) è evidente che servono interventi. A sollecitarli la Uil di Basilicata che chiede misure in particolare sul fronte degli alloggi, considerato che oggi in Basilicata la media è di un alloggio disponibile ogni 22 iscritti ed il Pnrr dedica una voce specifica agli studentati, destinando 970 milioni di euro con l’obiettivo di aumentare, entro il 2026, i posti per fuorisede di 100mila unità rispetto alle circa 40mila unità attualmente disponibili.

“Nel Pnrr per la Basilicata– dice il segretario regionale Uil Vincenzo Tortorelli - ci sono 34 milioni e 200mila euro da spendere per l’Università e per le scuole. Una situazione di forte contraddizione che risente principalmente dell’assenza di un disegno di programmazione sul presente e il futuro della nostra Università, sommata alla scarsa efficacia della missione affida all’Ardsu”.

Missione che è legata soprattutto alle borse di studio dell’Agenzia che, oggi, non sono però sufficienti. Per questo, per fermare l’esodo dei giovani lucani, secondo Tortorelli, serve creare “nuove opportunità di lavoro, serve un piano strategico della formazione che sia, da un lato, in sintonia con le richieste di manodopera delle imprese che operano in Basilicata e, dall’altro, con le vocazioni territoriali”. “Una proposta che punta ad accrescere la qualità formativa e di ricerca dell’Unibas perché possa diventare attrattiva per studenti di tutt’Italia e non solo – continua Tortorelli - In un mercato del lavoro che è in continua evoluzione e richiede competenze sempre più specialistiche, diventa determinante disegnare per tempo, in stretta collaborazione con il mondo imprenditoriale, i profili richiesti ed operare per costruirli”. Questo puntando su una formazione specifica.

“L’obiettivo – aggiunge ancora il segretario della Uil - è quello di costruire un sistema di formazione specialistica legata all’ ICT che, oggi più che mai, risulta essere determinante e trasversale a tutti i comparti industriali e anche all’agricoltura, nella consapevolezza che i progetti di sviluppo andranno a valorizzare i motori di sviluppo locale. Il sistema degli ITS, da tempo un “cavallo di battaglia” della Uil lucana, se ben articolato, riserverebbe, infatti, grandi opportunità per il rilancio economico, in termini di nuova e più qualificata occupazione, nonché per la capacità di sviluppare competenze in grado di adattarsi velocemente ai bisogni formativi emergenti del nostro tessuto produttivo”. Il sindacato, poi, ricorda anche la questione salari per il personale Unibas e la necessità di una ulteriore qualificazione degli studi del corso di laurea in Medicina e Chirurgia da farsi in stretta relazione con l’Ospedale “San Carlo” di Potenza che – a detta della Uil – “ha bisogno di diventare Policlinico universitario”.

Un tema questo come quelli complessivi che toccano l’Unibas che saranno ricordati durante la manifestazione nazionale “Scegliamo il futuro” che si terrà martedì 23 aprile a Roma con l’obiettivo di rivendicare un sistema educativo migliore.

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