ricorrenza
Potenza, Giancarlo Cracas il pioniere del jazz raccontato da altri maestri
Il maestro quest’anno festeggia sessant’anni di chitarra
POTENZA - Era il 1963 quando, spinto da curiosità e passione, inizia ad approcciarsi alla chitarra, cominciando poi a suonare in gruppi di coetanei pop italiano nel corso degli anni Sessanta, per passare, sul finire del decennio e l’inizio dei Settanta (cavalcando l’onda d’oro che ha accattivato la sua generazione), all’hard rock sulla scia di ciò che arrivava dal mondo anglosassone (Deep Purple, Leed Zeppelin ecc.). Ecco la genesi artistica del maestro Giancarlo Cracas, pioniere del jazz in Basilicata, che quest’anno festeggia sessant’anni di chitarra.
Fin da subito si è rivelato come una delle personalità più interessanti per la chitarra elettrica a Potenza. È, però, nella seconda metà del decennio che Cracas fa il salto di qualità. Attratto dal jazz, va a Milano per incontrare Franco Cerri che lo instrada allo studio sistematico del genere. Da quel momento inizia l’ascesa artistica di Giancarlo, che ben presto, fra la fondazione del primo quartetto jazz potentino all’ inizio degli anni 80, la folta attività concertistica che lo vede anche collaborare con nomi altisonanti del jazz italiano (fra cui Franco D’Andrea e Sante Palumbo) e l’attività didattica, lo porta a diventare un riferimento imprescindibile per la musica jazz a Potenza ed in tutta la Basilicata, la quale, sul finire degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta era un deserto in merito a questo genere musicale. A rendere valore al maestro Cracas per la memoria storica, è l’esser stato un traghettatore del jazz in Basilicata, offrendo un modello di riferimento effettivo, direttamente o indirettamente, a diverse generazioni di musicisti; a motivo di ciò la ricorrenza dei suoi sessant’anni di attività chitarristica, diviene un momento propizio a mettere in risalto la sua importanza per la storia artistica e culturale di Potenza e della Basilicata complessivamente.
Per farlo, si è scelto di lasciare spazio ad un pensiero che altre tre personalità importanti per la musica lucana, hanno dedicato al maestro Cracas : Carlo Petrone, Nello Giudice e Graziano Accinni. Carlo Petrone, chitarrista di bossa nova, che ha collaborato all’inizio degli anni ‘80 in un duo con Cracas: «È stato, è e sarà un riferimento imprescindibile per la storia del jazz in Basilicata, in quanto sul finire degli anni ’70, a Potenza e nella nostra regione, non vi erano musicisti di jazz e Giancarlo è stato il primo ad approcciarsi a certi linguaggi ed a divulgarli. Lo conobbi sul finire degli anni ’70 e mi colpirono molto il suo bagaglio culturale jazzistico, che abbracciava diverse varianti del genere e la espressività che rivelava nell’esecuzione, oltre alla bravura tecnica». Nello Giudice, storico bassista di Pino Mango e produttore che suonò nel Cracas Jazz Quartet: «Conobbi Giancarlo ad inizio anni ’80, perché fui ingaggiato nel suo quartetto. Ero ancora un bassista acerbo diciamo ma, proprio quell’esperienza mi fece maturare parecchio. In particolare devo a Giancarlo molto per avermi seguito nell’approccio alla complessità delle cognizioni armoniche che il jazz richiede; da maestro quale è, mi ha orientato. Ho suonato nel quartetto di Giancarlo dal 1981 al 1988 ed ho un gran bel ricordo di quel periodo. Fu molto proficuo e stimolante dal punto di vista artistico». Il maestro Graziano Accinni, chitarrista, anch’egli storico collaboratore di Pino Mango: «Conobbi Giancarlo che avevo scarsi 17-18 anni e da Moliterno andavo a Potenza in cui c’ era un clima fiorente musicale e culturale. In quel contesto il maestro Cracas spiccava in campo jazzistico e non solamente, perché era poliedrico; con estrema naturalezza passava da uno standard jazz all’ l’hard rock, per poi giocare con una tarantella o una polka. Conservo un particolare ricordo, di una jam session in una sala prove, in cui sentii Giancarlo improvvisare sullo stile di George Benson e mi colpì tantissimo perché francamente ad inizio anni Ottanta era difficilissimo trovare al sud musicisti con quelle capacità».
Cracas - che avrebbe potuto benissimo insegnare in accademie come la Berkeley School of music - è stato colui che ha incarnato al meglio un certo mood americano in una piccola città del sud come Potenza, in cui, fra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 c’era il «deserto».