POTENZA - Controlli intensificati, verifiche costanti, monitoraggi continui. Il Potentino resta sotto osservazione sul fronte della sicurezza. Michele Campanaro, prefetto di Potenza, mette in evidenza dati e progetti per confermare che l’attenzione è alta e riguarda vari ambiti.
Prefetto, la vicenda Cospito ha fatto salire l’allarme anarchici in Italia. Com’è la situazione nel Potentino?
«Al di là di qualche scritta di solidarietà al noto libertario Alfredo Cospito e contro il sistema carcerario e detentivo del 41bis e di un tentativo di hackeraggio ad un distributore automatico di sigarette di una tabaccheria, non si segnalano in provincia di Potenza iniziative, anche estemporanee, da parte di gruppi appartenenti all’area anarchica o promosse da movimenti ambientalisti. In ogni caso, sono stati sensibilizzati in sede di riunioni tecniche di coordinamento con le Forze di Polizia servizi di prevenzione a carattere generale e di controllo del territorio, nonché misure di vigilanza e sicurezza a protezione degli obiettivi sensibili dislocati in provincia: in particolare, pozzi estrattivi in Val d’Agri, ripetitori radiotelevisivi e della telefonia».
Microcriminalità e criminalità organizzata: è cresciuta anche l’attenzione sulla sicurezza sul territorio
«È senza dubbio il tema al centro dell’agenda di ogni Prefetto. L’andamento della criminalità in questa provincia appare meritevole della massima attenzione da parte del Prefetto che, ricordo, è l’Autorità provinciale di pubblica sicurezza. A livello generale, infatti, il territorio di questa provincia, ancorché non registri eclatanti fenomeni di criminalità, presenta rischi elevati, stretto com’è tra tre regioni ad altissima densità criminale. L’andamento complessivo della delittuosità ha registrato, sull’intera provincia, un decremento dei reati nel 2022 rispetto al 2019 con un totale di 6549 delitti rispetto agli 8164, pari ad un meno 19,8 per cento. Si tratta prevalentemente di reati contro il patrimonio (furti e truffe) e reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nonostante il trend in diminuzione, la percezione di insicurezza in ordine ai reati predatori continua ad essere sostenuta ed è importante, quindi, mantenere alto il livello di attenzione per un efficace contrasto ai reati in genere. A tale scopo, ho organizzato un ciclo di incontri itineranti del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che ha consentito un diretto, proficuo confronto ed un coinvolgimento sui temi della sicurezza di tutti i 100 sindaci di questa provincia. Nel corso di tali riunioni è stata fatta una dettagliata analisi dell’andamento della delittuosità e sono state messe in campo iniziative nell’ambito della “sicurezza urbana”, finalizzate in particolare al potenziamento ed all’ammodernamento degli impianti di videosorveglianza ed al rafforzamento degli organici delle Polizie locali».
In questo quadro si è inserito anche il controllo di vicinato?
«Si inserisce nell’ambito della “sicurezza urbana” ed è una risposta all’aumentata sensibilità delle nostre comunità verso i problemi della sicurezza. Oggi è necessario pervenire alla impostazione di un sistema integrato di sicurezza quale nuovo modello gestionale, in grado di affiancare gli interventi per la tutela e la salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica, con iniziative che possano favorire la vivibilità del territorio e la qualità della vita, coniugando prevenzione, controllo e repressione.Lo strumento del “controllo di vicinato” è capace di fornire un importante contributo all’attività di prevenzione generale e di controllo del territorio promuovendo una sicurezza partecipata, incrementando i livelli di consapevolezza dei cittadini sulle problematiche del territorio e favorendo, in sintesi, forme di coesione sociale e solidale. Sul tema specifico sto registrando con soddisfazione che la consapevolezza e la sensibilità degli amministratori locali sono cresciute nell’ultimo anno in maniera esponenziale».
Può dare qualche numero?
«Sono stati approvati in Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ben 62 progetti di videosorveglianza presentati da altrettanti Comuni della provincia e candidati a finanziamenti sul Fondo di sicurezza urbana del Ministero dell’Interno, un numero raddoppiato rispetto all’anno precedente. Ma nella stessa direzione va l’adozione, da parte di molte municipalità della provincia, degli atti deliberativi di giunta per aderire al “controllo di vicinato”, praticamente sconosciuto quando mi sono insediato in questa provincia, Sono oggi 11 i Comuni con cui abbiamo sottoscritto il Protocollo per l’attuazione del controllo di vicinato . Appena completata la verifica istruttoria, ne sottoscriveremo altri, per i quali sono già pervenuti gli atti deliberativi di adesione. I primi cittadini firmatari del documento, valido per un triennio, stanno promuovendo nei loro territori assemblee pubbliche, per avviare la costituzione dei gruppi di controllo di vicinato e la designazione dei coordinatori degli stessi gruppi, che saranno adeguatamente formati dalle Forze di Polizia. Un vademecum operativo accompagna il Protocollo, per fornire le indicazioni utili agli attori del progetto».
Come Lei ha detto il Potentino resta un’area ad alto rischio criminalità anche per la vicinanza con regioni come la Calabria e la Campania. Una conferma viene anche dalle interdittive antimafia fatte nell’ultimo anno.
«La prevenzione antimafia esercitata dai Prefetti attraverso lo strumento delle “interdittive antimafia” è di importanza strategica, quale postazione più avanzata di tutela preventiva dell’ordinamento rispetto ai fenomeni di delinquenza organizzata a carattere mafioso, diretta alla salvaguardia dell’ordine pubblico economico e del buon andamento della Pubblica Amministrazione. È, quindi, assolutamente necessario il rafforzamento del sistema prevenzionistico di natura amministrativa, con lo strumento delle informazioni antimafia. La Prefettura di Potenza lo sta facendo, se è vero che nel 2022 sono stati preparati dai miei Uffici ben 22 provvedimenti interdittivi antimafia e sono già 5 quelli firmati nel corso di quest’anno, toccando società operanti in diversi ambiti imprenditoriali: dal comparto edile, dell’estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti a quello agricolo, delle scommesse e delle pulizie e disinfezioni. In ottica flussi finanziari del Pnrr, abbiamo costituito in Prefettura il Presidio territoriale unitario che, in stretto raccordo con la Ragioneria territoriale dello Stato, supporterà le Amministrazioni locali titolari di intervento del Pnrr rafforzando i controlli antimafia previsti dalla vigente normativa, oltre al monitoraggio, controllo e rendicontazione degli stessi finanziamenti».
Quello dei migranti è un altro tema centrale in queste settimane. Nel Potentino c’è il Centro di permanenza per i rimpatri di Palazzo San Gervasio
«Come ho già avuto modo di ricordare, il regolare funzionamento dei Centri di permanenza per i rimpatri - resta centrale in materia di gestione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare, come confermato dalle recenti misure introdotte dal Decreto Cutro. In questo contesto, il Cpr di Palazzo San Gervasio è uno dei dieci attualmente attivi sul piano nazionale. Le disposizioni generali per il suo funzionamento - concernenti la disciplina dei servizi che l’ente gestore assicura ad ogni ospite - sono disciplinate con ordinanze del Questore, sulla base della Direttiva del Ministero dell’Interno del 19 maggio 2022 . Il Centro di Palazzo San Gervasio è oggetto di periodiche visite ispettive da parte del nucleo istituito presso questa Prefettura, composto da personale della stessa Prefettura, delle Forze dell’Ordine, dell’Azienda Sanitaria Locale, dell’Ispettorato del Lavoro e dei Vigili del Fuoco, per verificare la conformità delle prestazioni erogate dal gestore a quelle previste dal capitolato di gara».