POTENZA - I familiari di Salvatore Passavanti, un operaio nato a Tito (Potenza) e morto per un tumore polmonare a 79 anni nel 2017, hanno ottenuto un risarcimento di 972.594 euro che sarà versato dopo la sentenza di condanna a Rete Ferroviaria Italiana, pronunciata venerdì scorso dal Tribunale di Roma. Ne ha dato notizia l’Osservatorio Nazionale Amianto che ha evidenziato come l’uomo sia stato «per tutta la sua vita lavorativa a contatto con l’amianto e con un altro terribile cancerogeno, l’olio creosoto».
«Provata la nocività dell’ambiente di lavoro- è scritto nella sentenza - l’azienda non ha fornito la prova liberatoria di aver adottato misure di protezione, né prudenza e cautela».
Dopo aver lavorato per 30 anni, prima come capotecnico e poi come dirigente di Ferrovie dello Stato, Passavanti si era ammalato per un tumore al polmone generatosi - secondo quanto scritto dal consulente tecnico d’ufficio - «dai fumi delle stufe in cui bruciavano le traversine usurate che l’azienda utilizzava per il riscaldamento degli operai».
La famiglia, dopo il riconoscimento della malattia professionale, per ottenere il risarcimento dei danni subiti si è rivolta al presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, Ezio Bonanni, e agli avvocati Marcello e Consuelo Mascolo.