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Potenza, screening cancro: un progetto su come recuperare i ritardi
La Basilicata regione «pilota» nel programma del Ministero. L'obiettivo è individuare le soluzioni più efficaci per contrastare gli effetti negativi della pandemia
POTENZA - Da un lato c’è l’obiettivo di valutare «le conseguenze economiche e sociali determinate dal covid 19, sulla vaccinazione hpv e sugli screening oncologici, ed esaminare le conseguenze generate dalla pandemia covid 19 in termini di diagnosi, costi e gestione dei pazienti in modo da aiutare a comprendere il vantaggio economico e sociale delle campagne di screening e vaccinazione quale strumento utile non solo a ridurre l’impatto clinico epidemiologico ma anche, e soprattutto, i costi a carico del servizio sanitario nazionale e di welfare nel suo complesso». Dall’altro avviare «un sistema di monitoraggio e valutazione delle attività di promozione dei sani stili di vita nelle case della comunità, basato su un set di indicatori, abbastanza semplici da poter essere raccolti con cadenza definita e possibilmente integrati con sistemi informativi esistenti»
Sono questi alcuni degli obiettivi di un progetto del Ministero della Salute sullo «Sviluppo di strategie di promozione degli stili di vita e di interventi di recupero dei ritardi nei programmi di screening oncologici» dopo l’emergenza covid che vede coinvolta anche la Regione Basilicata. In particolare, il programma approvato dalla Giunta regionale nella seduta del 30 dicembre scorso ha come ente capofila la Regione Emilia Romagna ed avrà come protagonista, in Basilicata, l’Irccs Crob di Rionero insieme all’Ispro ed all’Aus della Toscana ed all’Università di Tor Vergata. Un milione di euro lo stanziamento assegnato dal Ministero per un progetto che avrà durata biennale e sarà finalizzato non solo a valutare l’impatto del covid sulla prevenzione delle malattie oncologiche ma anche a promuovere corretti stili di vita finalizzati ad abbattere il rischio.
«L’obiettivo di questo progetto è individuare le soluzioni più efficaci per contrastare gli effetti negativi della pandemia - viene precisato nei documenti di presentazione del programma - ottimizzando i piani di recupero dei programmi di screening oncologici laddove ancora in corso, oltre a sviluppare e condividere strumenti e modelli di azione che possano anche in post-pandemia essere utili per migliorare l’adesione e l’efficienza nei programmi di screening e di promozione della salute. Inoltre, questo progetto ha anche l’obiettivo di andare a quantificare, mediante l'applicazione dei modelli di hta, l'impatto economico e sociale con lo specifico riferimento al raggiungimento delle coperture vaccinali e di screening». Insomma, un traguardo importante per capire le criticità e gli interventi attivati sia durante la pandemia sia successivamente (basti pensare che la Basilicata ha disposto la graduale riattivazione dell’erogazione delle prestazioni sanitarie sia ambulatoriali sia chirurgiche riavviando anche gli screening). Ma soprattutto un programma articolato che punta anche a valutare i diversi modelli organizzativi messi in piedi ed a capire quelli che rendono più facile il raggiungimento dei vari target.