Paura e apprensione
Maratea sfregiata e in ansia: «Tragedia evitata per puro caso»
Il Consorzio turistico ha chiamato a raccolta albergatori e ristoratori: «La nostra non sia considerata una frana di serie B rispetto a quella di Ischia»
MARATEA - Il grave dissesto idrogeologico di Maratea non deve diventare di «serie B» rispetto a quello di Ischia, tanto più che a Maratea l’abusivismo edilizio e il degrado del territorio sono molto lontani dai fenomeni dell’isola campana che hanno determinato le cause della recente tragedia. E sarebbe ancora più grave se nel raffronto tra Ischia e Maratea pesasse il numero di vittime che nella città tirrenica lucana solo la casualità ha scongiurato. È il punto di vista di cittadini ed operatori turistici ed economici che hanno partecipato ieri all’incontro promosso dal Consorzio Turistico Maratea all’indomani dell’evento calamitoso. All’ingresso del camping che ha ospitato la riunione il pannello con le foto del costone roccioso di Monte Serra nel tratto tra Marina e Castrocucco esprimono cosa è accaduto realmente. I segni nella roccia sono profondi. Una ferita difficile da rimarginare. «Non vorremmo essere penalizzati – dice Manuel Chiappetta, dell’associazione delle imprese di pesca – per il merito indiscusso di aver difeso il nostro territorio, rispetto alla nota situazione di Ischia. Il tavolo di discussione non può limitarsi alla Regione e deve diventare di caratura nazionale lavorando tutti insieme per un provvedimento nazionale». Biagio Salerno, a nome degli albergatori ed operatori turistici ai quali sono già arrivate telefonate di disdette per le prenotazioni dell’8 dicembre e del secondo fine settimana di dicembre, lancia l’appello a Regione, Comune e parlamentari: «C’è bisogno di una stretta cooperazione per ottenere la massima e dovuta attenzione del Governo». E a testimoniare che non c’è un problema di soldi tira fuori l’autorevole parere della Commissione Europea: tra i miliardi del Pnrr non spesi la cifra ammonta a 2,4 miliardi. Le preoccupazioni proprio sull’esperienza del Pnnr sono per i tempi lunghi che Maratea non può sopportare. All’incontro hanno partecipato Nadia Oliva, leader del Comitato civico «SS 18» che si è battuto strenuamente dopo la chiusura della statale (Sapri-Maratea) per i lavori necessari alla costruzione delle gallerie per evitare i disagi ai cittadini, esponenti politici – tra i quali l’on. Arnaldo Lomuti (intervenuto in aula in occasione del dibattito sul decreto Ischia per sollevare l’emergenza Maratea), Marcello Pittella, esponenti di Lega, Verdi Basilicata, mentre Mario Polese ha tenuto un sopralluogo a Castrocucco. E ad accrescere la sfiducia i dati che il presidente Vito Bardi ha fatto pubblicare su basilicatanet attraverso la documentazione degli uffici a firma dei due dirigenti della Regione Basilicata che si sono alternati nell’ incarico commissariale (Domenico Tripaldi in carica dal 20 maggio 2020 al 6 luglio 2022, e Giuseppe Galante che da quella data gli è subentrato). I numeri rilevano che a Maratea negli ultimi anni sono stati finanziati solo quattro interventi, peraltro non ancora completati, di cui il progetto di consolidamento versanti in località Acquafredda, S. Francesco, Cristo Redentore e Cersuta-Spiaggia del Nastro con un impegno di spesa di 3,3 milioni di euro. Per questo gli intervenuti all’incontro hanno proposto un commissario ad acta, sul modello di Ischia. La messa in sicurezza della roccia della parte alta di Monte Serra resta la priorità. Le aspettative sono rivolte alla seconda riunione del Tavolo Tecnico insediato al Dipartimento Infrastrutture dall’assessore Merra del 6 dicembre prossimo. Per i presidenti di Consorzio Turistico e Associazione Imprese pesca la dichiarazione dello stato di calamità «non è certo sufficiente» mentre si attendono le indicazioni dell’Anas sul ripristino della viabilità nel tratto della SS 18. «Il movimento popolare – è stato detto – continuerà a farsi sentire e a monitorare ogni fase rivendicando il superamento dell’emergenza anche attraverso ristori ad attività produttive e famiglie».