La situazione
Abbigliamento, in Basilicata cresce il business dei marchi falsi
Dopo l’operazione della Guardia di Finanza che a Potenza ha sequestrato circa 13.300 capi di abbigliamento, accessori vari ed etichette di noti marchi dell’alta moda
«Compri falso. Ma lo sai che…». Federmoda e Confcommercio Potenza dopo l’operazione della Guardia di Finanza che a Potenza ha sequestrato circa 13.300 capi di abbigliamento, accessori vari ed etichette di noti marchi dell’alta moda, risultati contraffatti, destinati ad essere venduti nel capoluogo, rilancia la campagna contro la contraffazione e l’illegalità. Una campagna che punta a coinvolgere innanzitutto i consumatori che non sempre conoscono gli effetti del mercato commerciale illegale. I prodotti di abbigliamento, gli accessori moda, le scarpe, la pelletteria, gli articoli sportivi sono quelli maggiormente interessati dalla contraffazione con un giro complessivo di circa 3 miliardi di euro di fatturato in Italia, pari al 40% sul fatturato complessivo del falso. «La contraffazione – dice Antonio Sorrentino, Federmoda-Confcommercio Potenza - rappresenta, soprattutto in momenti di crisi dei consumi, un’inaccettabile forma di concorrenza sleale da parte della criminalità organizzata. Il nostro paese ha il triste primato europeo di acquisto del falso e come Federmoda non ci stancheremo mai di ribadire che chi acquista un prodotto contraffatto è complice di un reato, mette a rischio la propria salute, quella dei suoi figli ed alimenta il mercato della criminalità organizzata. È importante combattere la contraffazione commerciale, – continua - che danneggia fortemente gli operatori che in maniera lecita portano avanti le loro attività e al contempo sono auspicabili sempre maggiori controlli sulle vendite online a garanzia anche del consumatore finale». Federmoda ricorda che a settembre al teatro Stabile del capoluogo ha tenuto la manifestazione «Moda e Sapori sotto le stelle» con l’obiettivo centrale di valorizzare le imprese locali di moda, quelle che da generazioni vestono i potentini e i lucani in generale e determinano la tendenza di abbigliamento ed accessori. Confcommercio ogni anno promuove la «Giornata della Legalità» e fa il punto della situazione. In Basilicata, secondo i dati elaborati dal Centro Studi in occasione della Giornata, tra i fenomeni criminali percepiti maggiormente in aumento dalle imprese del terziario: abusivismo (39,9%, leggermente più elevato del dato nazionale del 34%), la contraffazione (35%, in linea con il dato Italia del 34,8%) e i furti (34,4%, poco superiore al dato nazionale del 29%). Le imprese che lamentano un aumento del fenomeno del taccheggio sono il 37%, dato molto superiore rispetto alla media nazionale del 24,1%. Complessivamente il 70% delle imprese si ritiene danneggiato dall’azione dell’illegalità, percentuale di poco superiore al dato nazionale (66,7%). I fenomeni illegali – contraffazione, abusivismo, pirateria, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, furti, rapine, taccheggio, corruzione – alterano la concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti. Questi fenomeni impattano pesantemente sul sistema economico-sociale, fanno chiudere le imprese oneste, fanno perdere posti di lavoro, non tutelano i consumatori, riducono la sicurezza pubblica e naturalmente alimentano la criminalità organizzata. L’attività di Confcommercio per il contrasto alla criminalità – spiega Fausto De Mare, presidente provinciale di Potenza – si articola su due filoni paralleli ma strettamente collegati fra di loro: la sicurezza, intesa come iniziative per la tutela delle imprese e degli imprenditori rispetto alle attività criminali e violente, e la diffusione della cultura della legalità e dei valori del vivere civile. Da anni denunciamo l’impatto che la contraffazione e l’abusivismo commerciale hanno sulle imprese in termini di perdita di fatturato e di costi. Per questo siamo favorevoli ad un inasprimento dell’impianto sanzionatorio, anche per l’utilizzo illecito del web. Tuttavia l’inasprimento dell’impianto sanzionatorio non deve essere l’unico strumento di repressione della contraffazione. È fondamentale intensificare ulteriormente i controlli sul territorio e rafforzare l’attività repressiva da parte delle autorità competenti al fine di garantire che le condotte illecite vengano effettivamente individuate e sanzionate».