L'operazione della Dda
Terremoto nella sanità lucana, Piro e quei rapporti con i clan: «Mia moglie è di Rosarno...». Lunedì l'interrogatorio di garanzia
Minacce con la pistola. Il pentito: «Mi chiese di eliminare un concorrente»
«È vivo per miracolo perché io stavo… mio suocero eh! Io e mio… Lo abbiamo fatto mettere in ginocchio con la pistola in testa». Aveva due volti Francesco Piro, il capogruppo di Forza Italia nel consiglio regionale lucano finito in carcere nell’inchiesta dalla Direzione distrettuale antimafia di Potenza. Uno alla luce del sole, l’altro - più oscuro - da retrobottega della politica.
Ufficialmente è un imprenditore di 46 anni con una laurea in ingegneria e un’esperienza ultra decennale in politica...
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE CARTACEA O SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION
LUNEDI' L'INTERROGATORIO DI GARANZIA
E’ stato fissato per le ore 10.30 di lunedì prossimo, 10 ottobre, nel carcere di Potenza l'interrogatorio di garanzia di Francesco Piro, l’ormai ex capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Basilicata, arrestato ieri nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità lucana coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia potentina. Lo ha reso noto all’ANSA il difensore di Piro, l'avvocato Sergio Lapenna, il quale ieri ha protocollato le dimissioni dall’assemblea lucana.
Ieri inoltre è stata arrestata e posta ai domiciliari Maria Di Lascio, dal 2020 sindaco di Lagonegro (Potenza), la città di Piro. Le altre misure cautelari riguardano l’assessore lucano all’agricoltura, Francesco Cupparo (Forza Italia), a cui è stato notificato l’obbligo di dimora a Francavilla in Sinni (Potenza). Provvedimento analogo, a Policoro (Matera) per l’ex assessore alla sanità, Rocco Leone (attuale consigliere regionale di Fratelli d’Italia). Divieto di dimora nel capoluogo lucano e la misura interdittiva all’esercizio di funzioni pubbliche per Giuseppe Spera, direttore generale dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza.
Tra gli indagati vi sono anche il presidente della Regione, Vito Bardi, due assessori della giunta lucana di centrodestra, Francesco Fanelli (sanità) e Donatella Merra (infrastrutture), entrambi della Lega, e il neo eletto senatore di Fratelli d’Italia Gianni Rosa, coinvolto nell’inchiesta per la sua attività di assessore lucano all’ambiente, carica ricoperta dal maggio 2019 al febbraio scorso.