Sabato 06 Settembre 2025 | 12:42

Potenza, parroco contro parroco: scatta la denuncia sulla mensa

 
Massimo Brancati

Reporter:

Massimo Brancati

Potenza, parroco contro parroco: scatta la denuncia sulla mensa

Don Peppino scrive alla Procura contro il suo successore don Sergio alla «San Giuseppe»

Martedì 05 Aprile 2022, 10:44

POTENZA - Parroci contro a rione Lucania. Da una parte don Peppino Nolé, storica guida della parrocchia di San Giuseppe fino a giugno del 2020; dall’altra don Sergio Sannino, suo successore. Tra i due, secondo quanto segnalato dagli stessi parrocchiani, non c’è stato feeling (per usare un eufemismo) fin dall’inizio. Ma la situazione è degenerata, al punto da diventare oggetto di una denuncia alla Procura della Repubblica firmata da don Peppino. Al centro della contesa la mensa per i poveri. Il 14 maggio 2019 la parrocchia ha stipulato un contratto di comodato gratuito con la Fondazione Madre Teresa di Calcutta Ets, di cui è presidente don Peppino, con il quale concedeva alla Fondazione l’immobile di via Grippo/via O. Gavioli n. 3/B, al piano terra, per poter svolgere i servizi mensa e refettorio. Concessi alla Fondazione anche gli arredi e tutte le attrezzature destinate alla mensa già presenti in loco. Il comodato è stato stipulato per la durata di 7 anni dall’1 giugno 2019 al 30 maggio 2026, con possibilità di rinnovo.

Nell’evidenziare che il nuovo parroco «ha sempre avuto atteggiamenti ostruzionistici nei confronti della Fondazione, manifestando il non gradimento all’esercizio dei servizi di mensa e di accoglienza, per poi, con vari pretesti, rendere sempre più gravoso l’accesso ai locali dedicati», don Peppino scrive nella denuncia che il 10 febbraio scorso il direttore della Fondazione, Giuseppe Messina, «ha riscontrato la sostituzione della serratura del cancelletto esterno di ingresso nel cortile antistante e il mancato funzionamento del cancello principale, privo di energia elettrica. Ma cosa ancor più grave, ha constatato che, internamente alla parrocchia, la serratura della porta di ingresso ai locali del quadro elettrico, da cui si accede anche internamente alla sede della mensa, è stata arbitrariamente sostituita». Alla fine è dovuta intervenire la polizia per accedere ai locali. E qui l’altra sorpresa: «Alla presenza dei pubblici ufficiali - si legge nella denuncia di don Peppino - si riscontravano diversi danni a cose e macchinari, tutti di proprietà o in uso alla Fondazione, presenti presso la struttura, nonché il furto di 37 sedie, di un impianto stereo e del registratore di cassa utilizzato quando l’attività era in essere». Inoltre, a causa del prolungato periodo di assenza di energia elettrica («la corrente - scrive don Peppino - era stata disattivata, in violazione degli obblighi assunti dal contratto di comodato»), alcuni elettrodomestici e macchinari sono risultati irrimediabilmente inutilizzabili. Di qui la denuncia alla Procura per chiedere di fare luce sull’accaduto. Sullo sfondo c’è un quartiere che s’interroga e riflette in questo periodo storico così complicato: se anche due parroci, uomini di fede e di chiesa, cedono a rabbia e si fanno la «guerra» allora è proprio finita.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)