Economia
Basilicata, le aree industriali a rischio stop, ora è corsa contro il tempo per l'Asi
La Regione pronta ad intervenire, ma serve chiudere una intesa sul pignoramento
POTENZA - I soldi servono e servono subito. Al massimo entro la fine del mese. In caso contrario per i servizi e gli stipendi del Consorzio Asi sarà troppo tardi. Il commissario Francesco Pagano lo ha spiegato, in maniera dettagliata, al governatore c nell’ultimo incontro prima della pausa di ferragosto. E lo stesso presidente - sempre in quella riunione - ha confermato la volontà di dare risposte alle esigenze dell’ente per evitare uno stop che sarebbe definitivo. I due milioni di euro necessari a «salvare» l’Asi prima della riforma potrebbero essere erogati, dunque. Ma prima di farlo è necessaria una transazione con la società che ha avviato il pignoramento dei beni per il mancato pagamento di alcuni crediti. Senza un accordo con l’azienda «Liberio», che ha acquistato dall’Enel crediti dell’Asi per 6 milioni di euro, ogni sforzo economico da parte della Regione verrebbe vanificato dal blocco dei fondi legato al pignoramento. La transazione con la società ed un accordo per l’erogazione di una parte della somma richiesta (tra crediti ed interessi circa 10 milioni di euro) diventano, dunque, un passaggio indispensabile.
Ma soprattutto urgente, se si considera che l’Asi dei soldi della Regione ha bisogno entro la fine del mese di agosto. Sulla transazione e sulla tempistica per l’erogazione dei fondi il commissario Pagano sta già lavorando da giorni, ma al momento nessuno è in grado di assicurare se e quando l’accordo sarà chiuso. Qualche dettaglio in più dovrebbe arrivare nella prossima settimana. Nel frattempo, la corsa contro il tempo per l’Asi riguarda oltre i servizi anche gli stipendi. Emolumenti che non competono solo i dipendenti del Consorzio ma anche gli addetti della «Giuzio ambiente».
Perché, sempre a fine agosto, dovrebbe essere erogata un’altra parte della rata di 250mila euro che l’Asi paga alla società privata per i servizi che offre. Con la prima tranche parte degli stipendi sono stati pagati ma l’impegno è di avere il resto dei fondi entro fine mese. Altrimenti lo stop ai servizi diventa inevitabile. Insomma, una corsa contro il tempo sul fronte economico ma anche una corsa per arrivare alla legge ponte (portata nell’ultimo Consiglio e poi saltata per mancanza del numero legale) che per evitare l’interruzione dei servizi dovrebbe trasferire le reti di depurazione ad Acquedotto lucano. Prevedendo nel contempo anche una razionalizzazione della spesa, come sollecitato dallo stesso commissario Pagano. Insomma, un conto alla rovescia su più fronti per evitare che l’Asi salti prima di una riforma che non sarà semplice approvare.