Il caso

Potenza, Corte Conti: danno erariale per oltre 51 mln di euro da vertici regionali del 2006

Redazione online

Gli amministratori della Regione Basilicata in carica nel 2006 - quando il presidente era Vito De Filippo, attuale deputato di Italia Viva - intermediari bancari, funzionari e dirigenti hanno ricevuto un «invito a dedurre" dalla Corte dei Conti

POTENZA -  Gli amministratori della Regione Basilicata in carica nel 2006 - quando il presidente era Vito De Filippo, attuale deputato di Italia Viva - intermediari bancari, funzionari e dirigenti hanno ricevuto un «invito a dedurre" dalla Corte dei Conti per un danno erariale pari a oltre 51 milioni di euro causato da strumenti finanziari derivati sottoscritti nel 2006, «la cui esecuzione si è protratta fino al 2019».

Oltre a De Filippo, sono stati citati gli ex assessori Rocco Colangelo, Carlo Chiurazzi, Gianni Rondinone, Franco Mollica e Gaetano Fierro; due funzionarie della Regione, Maria Grazia Delleani e Maria Teresa Lavieri; e due banche, Ubs Europe, con sede in Germania, e Dexia Crediop, con sede a Roma. La maggior parte del danno erariale è a carico delle banche; una parte, pari a circa 2,4 milioni di euro a carico degli ex amministratori e dei funzionari regionali.

I contratti furono conclusi dalla Regione Basilicata dopo un mutuo acceso per intervenire nel Lagonegrese, colpito da un forte terremoto nel 1998, con una somma pari a oltre 300 milioni di euro. L’obiettivo della Regione era quello di «coprirsi» dal rischio di rialzo del tasso di interesse del mutuo ventennale. La «complessa operazione finanziaria» messa in piedi con le banche portò all’applicazione di un tasso fisso su alcune somme e variabile su altre, «con il vincolo per la Regione di corrispondere una rata costante». Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla luce «numerose anomalie nell’operazione», definita «diseconomica e frutto di scelte amministrative irragionevoli», oltretutto in presenza di «un conflitto di interessi delle banche».
Interpellato dall’ANSA, l’on. De Filippo ha detto che «vi erano leggi nazionali e regionali in vigore e pareri del Ministero dell’Economia. Ci muovemmo - ha aggiunto - sulla linea rigorosa della legislazione. Confidiamo - ha concluso l’ex presidente della Regione Basilicata - di poter chiarire tutto».

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