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Potenza, trovato agonizzante in strada: spunta l’ipotesi dell’agguato

Potenza, trovato agonizzante in strada: spunta l’ipotesi dell’agguato

 
Massimo Brancati

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Massimo Brancati

Potenza, trovato agonizzante in strada: spunta l’ipotesi dell’agguato

Foto Tony Vece

Un diciottenne è in coma da domenica scorsa. troppi dubbi sul tentato suicidio. Cos’è accaduto in venti minuti tra il rientro a casa e il ritrovamento?

Sabato 30 Marzo 2019, 10:22

31 Marzo 2019, 10:10

POTENZA - È ancora avvolta nel mistero la vicenda di un diciottenne di Potenza, trovato ferito a Montereale domenica scorsa. Il giovane è in coma all’ospedale San Carlo di Potenza avendo riportato una profonda ferita alla testa e le fratture del bacino e del femore.

Sul caso sta indagando la polizia che in questi giorni ha sentito più volte gli amici del ragazzo, chi lo ha visto per l’ultima volta prima che accadesse l’inspiegabile. Il caso risale a domenica: intorno all’1 e 30 di notte il giovane viene accompagnato da un paio di amici a Montereale, dove c’è la casa dei nonni e della zia. È qui che vive, al quarto piano di un edificio. Saluta ed entra nel portone. A quel punto gli amici vanno via. Ma nel giro di una ventina di minuti, uno di loro riceve una telefonata da parte di un altro ragazzo che, dall’alto della ringhiera (siamo all’altezza dell’ingresso del ponte di Montereale), scorge la figura del diciottenne riversa a terra. Chiama l’altro amico e torna sul posto dove c’è già l’ambulanza del 118. In venti minuti è successo qualcosa e il giovane potrebbe essere stato convinto da qualcuno a uscire di nuovo. Gli investigatori non escludono alcuna pista, compresa quella del tentato suicidio, ma ci sono troppi aspetti che farebbero pensare a un pestaggio. Innanzitutto le ferite non sarebbero compatibili con quelle di una caduta dal quarto piano. Le braccia e le gambe del ragazzo non hanno subìto traumi ed è difficile che cadendo da un’altezza così elevata non vengano colpiti gli arti. Nemmeno un graffio. Secondo aspetto: lo stendipanni sistemato sotto la finestra è intatto, non presenta segni del passaggio di un corpo. Si trova in una posizione tale che sarebbe toccato da qualsiasi oggetto caduto dalla finestra. Nell’area dove è stato trovato il giovane non ci sono tracce particolari. Tutto pulito. Fin troppo. Ma un ultimo aspetto sembra escludere più di tutti l’ipotesi del tentato suicidio: quando sono arrivati i soccorsi, infatti, la finestra era chiusa. Difficile credere che buttandosi il ragazzo abbia trovato il tempo e la volontà di chiuderla.

Anche il profilo psicologico del diciottenne non farebbe pensare a un giovane che intende togliersi la vita. Lo descrivono come un ragazzo sereno, tranquillo, nonostante una situazione economica familiare non proprio florida.
Anche la compagnia è «sana», con giovani coetanei lontani da devianze e droga. Che cosa è accaduto a Montereale? L’interrogativo è alla base delle indagini della polizia e dei tormenti di amici e familiari. Nel frattempo il ragazzo combatte tra la vita e la morte. Le sue condizioni sono gravissime ed è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa. I medici hanno preferito, per il momento, non intervenire per ricomporre le fratture del femore e del bacino con il chiaro intento di verificare prima una seppur timida ripresa e di non sottoporre a ulteriore stress il povero ragazzo. Che, per fortuna, ha cominciato a respirare autonomamente.

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