NOVELLE CONTRO LA PAURA
Il gran profumiere contro l’infezione
Lilli Maria Trizio e il virus
Niente scuse. L'uomo ha inventato il profumo perchè non sopporta l'odore di sè stesso. La pandemia dilaga nel mondo. Ho una profumeria e non amo l'odore della carne. UMANA.
Mi cospargo di essenze e da quando c’è il terribile virus mi profumo ancor di più. Non si sa mai.
Carne, carne, carne nella metro, nei bar, nei ristoranti, nei cinema,negli aerei salta addosso.Carne negli alberghi,sulle spiagge. Gente,gente e chissà il pianeta rifiuta la montagna di proteine. Sette miliardi,poi otto,il nove attende. L'odore dolciastro,con i suoi umori che incontra la stessa composizione chimica,si tratta di un attimo,si attraggono,si cannibalizzano,l'unione rende più forte,ma è un incesto e aggrediscono il corpo più debole che si ammala e muore.
Contagi,ospedali stracolmi,alla ricerca di un posto per la terapia intensiva.Giornali e telegiornali monotematici.Le famiglie incollate davanti al televisore da mane a sera. Minuto per minuto.Speranze e delusioni.I numeri vanno e vengono come folli ballerine.
Il profumiere respirava nel suo negozio a pieni polmoni tipo alta montagna. Dalle pareti,dal soffitto,dagli scaffali gli effluvi di Tuberosa, Patchouly, Legno di Sandalo, Muschio,gli davano un senso di stordimento.Era nell'inutile,evanescente,nel lusso,una meravigliosa natura parallela che sapeva di viola e gelsomino. Le nuvole sono gonfie di Acqua degli Angeli. Ogni cliente che entrava aveva una teoria sul coronavirus: i pipistrelli,un esperimento sfuggito da un laboratorio,gli immigrati,la globalizzazione e mentre toccavano flaconi e boccette si sproloquiava e anche il profumiere diceva la sua ,e confidava il metodo per sentirsi più sicuro. Semplice,si profumava tanto. (Risata) «Questa è bella ,muoiono ugualmente le persone con Chanel n°5 sulla pelle».
«Sì lo so,non ho detto che non prenderò il contagio lo prenderò e sarò un malato alla lavanda e al bergamotto,ma che c'entra il mio è un fare qualcosa, come quelli che trangugiano vitamime,che non servono a niente per questa patologia. Nei profumi c'è alcool» «Ora che ci penso ha ragione,l'alcool ha una sua forza e una sua storia,non mi ha convinto,ma voglio provarci. Che profumazioni mi consiglia?» «No,non può fare da solo,devo scegliere le essenze,catalogarle,dosarle,mescolarle.Ci vediamo domani».
Si mise subito all'opera.Nel retrobottega aveva un piccolo laboratorio per testare i campioni e a volte si avventurava in cerca di nuove fragranze,e con abilità maneggiava provette graduate,colini e fruste. Scelse i bouquet temprati,le note di fondo: cedro,cannella,fiori d'arancio e ci voleva una certa dose.Il corpo umano è lungo.Veniva a costare e con il cliente non s'era parlato di prezzi. Puntuale il signore si presentò l'indomani.
Fu fatto accomodare nel salottino dell'estetista,che era assente. Spogliato quasi per intero venne copiosamente bagnato di essenze.Effluvi penetranti e si difendeva con le mani sul viso «Basta,basta mi prende alla gola,mi verrà il mal di testa» «Vedrà,prima la scanseranno,poi quando il profumo sarà leggermente evaporato,le chiederanno il nome della marca, È buono,sa di pulito e di bosco.Più è forte,più scaccia e più protegge».
Non fece questione di prezzo e andò via contento. Tempo in mezzo ne trascorse un'oncia. «Pronto lei è il profumiere che ha trovato la formula per combattere il coronavirus?» «Neanche per scherzo deve dirlo,mi fa passare dei guai,sono un profumiere che si profuma in eccesso.Punto.Sarà una deformazione professionale».
Come se avesse asserito l'assurda convinzione,la voce non replicò,non commentò e prese appuntamento per una applicazione.E ci furono altre telefonate lavorative.Senz'altro era la paura che abbassava l'asticella della ragione.In strada ciò che si leggeva negli appassiti sguardi era un indice accusatore. Puoi essere tu! Alla larga.
Il passaparola si aprì a ventaglio,e nonostante il successo,il medesimo gli dava fastidio perchè la conoscenza iniziava con «Lei è il profumiere che ha trovato la formula etc..etc...» e non si limitavano di considerarla un quasi medico,erano curiosi e volevano sapere come fosse nata l'idea,quando,come e perchè.
E il profumiere stufo di convincerli del contrario,tanto non ci riusciva,rispondeva e aggiungeva,filosofeggiava che la pandemia era la rivolta dell'umano contro l'umano,del vuoto contro il pieno,dell'ampio respiro contro il senso di soffocamento.Quando non lo capivano arrivava qualche sguardo in tralice «Questo è un fuori di testa».
Per il costo faceva scegliere al cliente.Mise una cifra base e ognuno decideva sino a quanto poteva.Ci sono marche proibitive.Trascorreva le serate a preparare formule,a scaricarle sul computer ed a ordinare i rifornimenti.I commercianti si lamentavano degli incassi.Gli altri!
Prima di ogni trattamento chiedeva «È allergico? Non è allergico?». Adoperava sostanze forti e ci voleva la massima attenzione e raccomandava di non esporsi al sole.Dopo si trovò davanti,amico di un amico,un signore anziano non allergico e in buona salute che non poteva spendere tanto. Prese la formula del caso,non lavorava con profumi scadenti,ma per una cifra bassa,un'essenza naturale veniva mescolata con aromi sintetici a base di cumarina e vanillina.
Che sono testati,si trovano in commercio e sono scelti anche dai grandi NASI per rafforzare profumi di grande valore.Quindi niente di nuovo sotto il sole.Il signore tornò allo scadere delle 24ore con la schiena arrossata e macchiata,si stavano formando delle bolle e poi si grattava continuamente «Che devo fare?» «Deve correre da un medico o al Pronto Soccorso».
E corse dal dermatologo a cui dovette raccontare la danza dei profumi con il solito codicillo finale «trattamento compiuto dal profumiere che aveva trovato la formula etc...etc...» Signore e medico in duplice alleanza,stringendosi la mano sporsero denuncia.Che figura barbina! Una vita di onesto lavoro,di approfondimenti con una notevole competenza del mestiere,si poteva anche sentire un NASO e adesso l'avrebbero fatto passare per uno stregone o un ciarlatano.
Si poteva stare zitto,aveva guadagnato bene,ma non l'aveva fatto per il guadagno,e che chiedevano,chiedevano il trattamento.Lo volevano per esorcizzare la paura. Vi fu un processo impostato con l'accusa di ABUSO DI PROFESSIONE e l'anziano signore aveva chiesto un forte risarcimento. Al suo avvocato difensore il profumiere disse poco e niente,tanto non avrebbe capito,si sentiva indifendibile.Dette il nome di molti testimoni.Non si presentò nessuno.
Perse la causa e i soldi guadagnati svanirono. Durante il processo pensò che avrebbe chiuso il negozio e se ne sarebbe andato a Grasse (Provenza) capitale dei profumi,e si ricordò di un profumiere dell'ottocento che aveva elaborato una teoria sulla convergenza tra musica e profumi «La musica dipinge la voluttà dello spirito che gode delle suggestioni che donano i profumi».
L'unico odore della carne che gli piaceva era quello dei bambini sino a tre anni,poi nel sentore bianco dell'alba s'insinua il fondo dolciastro,all'inizio delicato,ma lentamente nel corso di ogni vita diventa persistente,tenace,compatto come un muro o una roccia,e si intuisce che arriva da un abisso,dalle origini oscure e incontrollate.Ciò che gli procurava terrore.