Emiliano: si dica subito che il Pd sostiene il M5S

Invitando «Grasso a riprendere immediatamente il dialogo con tutto il fronte del centrosinistra nel tentativo di allargarlo al massimo», ricomprendendo «anche i centristi», il governatore pugliese, Michele Emiliano, ritiene che vada rilanciato «l'Ulivo 4.0: una cosa nuova che non ha a che fare col passato, ma che costruisca, assieme al M5s, la rivoluzione italiana che i cittadini adesso pretendono»

BARI - «Il paese non ha possibilità di attendere lunghe trattative, si deve sapere subito che il Pd sosterrà lo sforzo di governo del M5s, augurandoci che il presidente delle Repubblica, incoraggiato da una disponibilità da parte nostra, possa pensare che sia il M5s il partito che ha maggiori probabilità di comporre un governo. E di cominciare il governo del Paese». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia e leader di Fronte democratico, Michele Emiliano, parlando con i giornalisti oggi a margine di un incontro.
«Tutto questo - ha proseguito Emiliano - è chiaro a tutti gli italiani, spero sia chiaro anche alla classe dirigente che a Roma vedo invece continua a muoversi in modo confuso». «Questo ovviamente - ha concluso - mi addolora in modo particolare».

«Renzi si è dimesso. Quindi è inutile parlare ancora di Renzi. Renzi in questo momento è dimissionario quindi non ha più titolo per parlare di politica. Deve fare, come ha detto, il senatore del suo territorio», ha sottolineato Emiliano rispondendo a chi gli chiedeva come possa fare il Pd a sostenere un governo dei Cinquestelle, come proposto dallo stesso Emiliano, se ieri il segretario del Pd ha già chiuso a questa eventualità.

«Io - ha aggiunto Emiliano - credo non sia più il caso di parlare con Renzi e di Renzi. Noi dobbiamo parlare del futuro dell’Italia». Emiliano ha spiegato che «tutti i guai di cui stiamo parlando sono ascrivibili a scelte assolutamente sue, personali, compreso le liste». «Perché persino le ultime liste - ha concluso - sono state fatte in violazione delle norme dello Statuto del Pd, sostanzialmente saltando tutte le fasi che avevamo sempre rispettato in passato».

«C'è bisogno di evitare la saldatura di questo popolo sofferente, rappresentato dagli 11 milioni di voti del Movimento Cinquestelle, con le destre, con l'astensionismo, e con la perdita di speranza. Il Pd ha questo compito storico». 
«Non sempre è facile recitare un ruolo positivo dopo avere più che dimezzato i propri voti, dal 40% al 18% - ha sottolineato - ma è un compito storico che dobbiamo in qualche maniera assumere». «D’altra parte - ha aggiunto - noi avevamo chiesto a parti invertite la stessa cosa al Movimento Cinquestelle. Mi riferisco alla richiesta di appoggio da parte di Bersani. Se gliel'avevamo chiesta vuol dire che la ritenevamo una cosa possibile». «Quindi adesso, a parti invertite - ha evidenziato - possiamo fare la stessa cosa. I numeri ci sono e sopratutto c'è una coincidenza programmatica rilevante».

CALENDA AL POSTO DI RENZI? UNA BESTIALITA' -  Per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, «pensare di sostituire Renzi con Calenda è una bestialità». Emiliano lo ha detto oggi a Bari parlando con i giornalisti a margine di una conferenza stampa su una intesa con l’Albania per un progetto culturale su Gramsci.
«Il Partito democratico che ha dovuto candidare il suo ministro per il Mezzogiorno a Sassuolo, e neanche è stato eletto - ha detto Emiliano - e che oggi, inopinatamente, vede presentarsi alla ipotesi della iscrizione al Pd il ministro del disastro economico del Mezzogiorno, il ministro del disastro dell’Ilva, dell’Alitalia, della Tap, che pensa di essere il salvatore della patria, è evidente che non è la direzione giusta».
«Pensare di sostituire Renzi con un uomo della speranza, un uomo della provvidenza come Calenda - ha concluso - è una bestialità che solo chi non sa leggere il cuore degli italiani poteva immaginare». 

UN ULIVO 4.0 CON I 5S - Invitando «Grasso a riprendere immediatamente il dialogo con tutto il fronte del centrosinistra nel tentativo di allargarlo al massimo», ricomprendendo «anche i centristi», il governatore pugliese, Michele Emiliano, ritiene che vada rilanciato «l'Ulivo 4.0: una cosa nuova che non ha a che fare col passato, ma che costruisca, assieme al M5s, la rivoluzione italiana che i cittadini adesso pretendono».
«Non è più tempo - per Emiliano - di piccoli aggiustamenti con il cacciavite. Qui bisogna cambiare e ristrutturare la Repubblica italiana dalle fondamenta». «Questo - per Emiliano - il Movimento cinquestelle non può farlo da solo per ovvi motivi, non ce la fa con i numeri e non ce la farebbe dal punto di vista politico. Serve l’apporto intelligente e determinante del Pd». "Perché con un governo Cinquestelle appoggiato esternamente dal Pd - ha rilevato - la faccia è totalmente quella del M5s. Noi saremmo in grado di determinare moltissime scelte importanti da parte di quel governo. E ottenere risultati importanti per i nostri concittadini».
«L'abbiamo chiesto noi a parti invertite, adesso dobbiamo aver il coraggio di fare la stessa cosa con loro per dare al paese un governo rapidamente», ha detto Emiliano secondo il quale «altrimenti rischiamo uno stallo che io ho paragonato all’Aventino. Cioè mandare il paese in stallo è grave come essersi ritirati dal Parlamento prima dell’avvento del fascismo». «È chiaro che oggi il fascismo ha forme diverse ma esiste - ha concluso - e va contrastato dando un governo democratico e fondato sul consenso popolare al paese».

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